Bergamo Festival 2023, conflitti e umanità al centro del dibattito: ecco il programma

L’APPUNTAMENTO. Ad Astino dal 30 giugno al 2 luglio si parlerà di «Conflitti. L’Umanità alla prova» con intellettuali, storici, sociologi e giornalisti. Inaugurerà la manifestazione il Premio Campiello, con i cinque finalisti. Il «Fuori Festival» proporrà iniziative per bambini e giovani durante il mese di giugno.

Dal 30 giugno al 2 luglio a Bergamo, quest’anno Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia, si svolgerà la nona edizione di Bergamo Festival che affronterà il tema: «Conflitti. L’Umanità alla prova». Il complesso monumentale di Astino si conferma il cuore degli incontri che si svolgeranno all’aperto nei suggestivi spazi del Monastero. Ogni edizione del Festival è caratterizzata da una parola chiave: un fil rouge che consente di orientare e interpretare da una prospettiva chiara e intrigante gli eventi in programma.

Esperti a confronto

Nel 2023 il tema portato all’attenzione generale è «Conflitti», parola densa di significati, declinata in una molteplice prospettiva – sociale, economica, politica e religiosa – e nella sua dimensione locale e internazionale. Sui conflitti che segnano il presente e minacciano di prolungarsi nel futuro, si confronteranno ospiti di caratura internazionale – intellettuali, storici, sociologi e giornalisti.

Esperti di diversi ambiti a confronto in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda

Tra i protagonisti di questa edizione: la scrittrice Elena Kostioukovitch, nata in Ucraina a Kiev e naturalizzata italiana, traduttrice in russo di Umberto Eco e il sociologo e politologo britannico Colin Crouch celebre per aver coniato il termine postdemocrazia. E ancora, Dacia Maraini, una delle più 2 importanti scrittrici italiane, Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera, Cecilia Sala, giornalista e scrittrice, Sergio Massironi, teologo e Direttore di ricerca presso il Dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale e Serena Dandini, conduttrice televisiva e scrittrice. Come sempre, l’obiettivo della manifestazione è offrire nuovi sguardi sul presente, ponendo a confronto esperti di diversi ambiti in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda. Tutti gli incontri – gratuiti – saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it.

Premio Campiello

Tra le novità di questa edizione, il Premio Campiello che, giunto alla sua 61ª edizione, farà tappa a Bergamo e inaugurerà il Festival. Venerdì 30 giugno alle 18 la cinquina finalista, composta da: Silvia Ballestra con «La Sibilla. Vita di Joyce Lussu» (Laterza), Marta Cai con «Centomilioni» (Einaudi), Tommaso Pincio con «Diario di un’estate marziana» (G. Perrone Editore), Benedetta Tobagi con «La Resistenza delle donne» (Einaudi), Filippo Tuena con “In cerca di Pan” (Nottetempo), incontrerà il pubblico nella splendida cornice del complesso monumentale di Astino.

Il Premio, promosso da Fondazione il Campiello – Confindustria Veneto, sin dalla sua istituzione nel 1962, ha fatto emergere capolavori importanti per la letteratura italiana del ’900 ed è considerato uno tra i più prestigiosi d’Italia e tra i più importanti nel panorama editoriale italiano. Tra giugno e luglio si svolgerà il tradizionale tour letterario con gli autori finalisti, che farà tappa in diverse località italiane e tra queste Bergamo: un’iniziativa con la quale la Fondazione Il Campiello promuove la cinquina e diffonde la lettura in tutta Italia. In dialogo con Alma Maria Grandin, giornalista Tg1 Rai, i libri, e i loro autori, saranno così i protagonisti della serata inaugurale del Festival. L’evento è reso possibile grazie al contributo di Confindustria Bergamo, con la collaborazione di Bergamo Festival.

Capitale della Cultura

Bergamo Festival fa parte del ricco palinsesto di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. La città diviene lo sfondo culturale perfetto per la manifestazione. Un territorio diventato simbolo di rinascita che sceglie di mettere al centro la cultura e i suoi valori di coesione civile, sociale e di crescita per la vita delle persone. L’immagine guida scelta per rappresentare l’identità e l’anima dell’edizione di quest’anno è l’opera: Carta P72, 1972, dell’artista Emilio Isgrò, uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea, celebre per i suoi interventi sulle parole e le cancellature esposte nelle collezioni di tutto il mondo.

Presidente di Bergamo Festival è Corrado Benigni. Consiglieri sono: Massimo Cincera, Enrico Minuscoli, Luciano Patelli. Direttrice esecutiva è Roberta Smiraglia. Il Comitato Scientifico è formato da: Giulio Brotti, Marco Dell’Oro, Alma Maria Grandin, Cristiano Re. Bergamo Festival, fondato da Centro Congressi Giovanni XXIII, Ente Fiera Promoberg e Gruppo Sesaab, è promosso da Ufficio per la Pastorale della Cultura – Diocesi di Bergamo e da Fondazione Adriano Bernareggi, con il patrocinio di Confartigianato Imprese Bergamo e UniAcque, con il contributo di Provincia di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Comune di Bergamo, Fondazione Cariplo, Fondazione 3 Misericordia Maggiore di Bergamo – MIA, Fondazione UBI – Banca Popolare di Bergamo Onlus, Confindustria Bergamo. In collaborazione con Premio Campiello – Confindustria Veneto. Media Partner: L’Eco di Bergamo e AgenSIR. Partner tecnico: OVET viaggi. Eventi in programma.

Il programma

Venerdì 30 giugno

Il Festival inaugura venerdì 30 giugno alle 18 al Monastero di Astino con gli autori della cinquina finalista della 61ª edizione del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea, tra i più importanti nel panorama editoriale italiano. Il Premio, realizzato da Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto, organizza in ogni edizione un ciclo di incontri pubblici con gli autori premiati, con l’obiettivo di promuovere la narrativa italiana verso un pubblico sempre più vasto di lettori. La cinquina finalista composta da: Silvia Ballestra con «La Sibilla. Vita di Joyce Lussu» (Laterza), Marta Cai con «Centomilioni» (Einaudi), Tommaso Pincio con «Diario di un’estate marziana» (G. Perrone Editore), Benedetta Tobagi con «La Resistenza delle donne» (Einaudi), Filippo Tuena con «In cerca di Pan» (Nottetempo), si confronterà con il pubblico nel corso di una tavola rotonda di presentazione delle opere di narrativa in concorso. Gli autori dialogheranno con Alma Maria Grandin, giornalista Tg1 Rai. L’appuntamento è reso possibile grazie al contributo di Confindustria Bergamo.

Alle 21 Dacia Maraini, pluripremiata scrittrice, poetessa e saggista, dialogherà con Roberto Carnero, Professore associato di Letteratura italiana contemporanea all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, sul tema: «La guerra come tabù». È possibile creare un tabù della guerra? L’idea, cioè, che la guerra sia un’opzione impraticabile, una realtà messa al bando da tutti i Paesi del mondo? Un’esclusione incondizionata, senza se e senza ma, dei conflitti armati. Attorno a questi interrogativi, la testimonianza di Dacia Maraini che ha conosciuto la guerra da bambina, con la traumatica esperienza di due anni trascorsi in Giappone in un campo di concentramento per antifascisti, con la sua famiglia: il padre, la madre e le due sorelle. Per la Maraini, che ha sperimentato sulla propria pelle che cos’è la guerra, di fronte all’invasione russa dell’Ucraina non è possibile voltarsi dall’altra parte: abbiamo il dovere morale di sostenere in tutti i modi possibili il popolo ucraino nella sua lotta per la libertà.

Sabato 1 luglio

Sabato 1 luglio alle ore 18 è in arrivo al Festival la prima ospite internazionale: Elena Kostioukovitch, scrittrice e traduttrice in italiano e in russo, nata in Ucraina a Kiev, laureata a Mosca e dal 1996 naturalizzata italiana.

Che cosa ha spinto la Russia ad invadere un paese che ha sempre definito «amico» e a minacciare un conflitto mondiale? Nell’incontro: «Nella mente di Vladimir Putin» dal titolo del suo ultimo libro per La Nave di Teseo (2022), Elena Kostioukovitch racconta una storia culturale inedita della Russia post-sovietica, per comprendere la nascita e la diffusione di un pensiero pericoloso che ha trovato in Vladimir Putin il suo alfiere, fino all’invasione dell’Ucraina. È la dottrina dell’Universo Russo – uno stato ideale dove riunire tutti i popoli russi «geneticamente superiori» – una teoria alimentata dagli scritti di studiosi come Anatolij Fomenko e Aleksandr Dugin, celebrati in patria ma discussi dalla comunità scientifica internazionale. In dialogo con Carlo Dignola, giornalista de «L’Eco di Bergamo», l’autrice ripercorrerà le azioni e le parole pronunciate dal leader russo fino ai momenti immediatamente precedenti all’invasione dell’Ucraina, per cercare di scavare 4 più a fondo nelle motivazioni che possono sembrare solo politiche ed economiche, ma che forse nascondono molto di più.

A seguire, alle 21 il dialogo a tre voci: «Interpretare i conflitti, raccontare l’umanità» con Cecilia Sala, giornalista de «Il Foglio», scrittrice e opinionista, Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del «Corriere della Sera» e Sergio Massironi, teologo e Direttore di ricerca presso il Dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale. Uno scenario internazionale profondamente destabilizzato richiede opinioni pubblic he consapevoli e attive. È questa la scommessa della democrazia, minacciata dalla rassegnazione a non capire o a subire gli avvenimenti come ineluttabili. Sul palco del Festival, tre generazioni in dialogo: una giornalista inviata nelle più incandescenti aree di crisi, uno storico fra i maggiori esperti di geopolitica del Paese e un teologo impegnato ad approfondire la piattaforma ideale di Papa Francesco, raccolta nelle encicliche «Laudato si’» e «Fratelli tutti». Tre sguardi a confronto, perché la complessità si interpreta solo combinando più punti di vista.

Domenica 2 luglio

Domenica 2 luglio alle ore 18, Colin Crouch, sociologo e politologo britannico, celebre per aver coniato il temine postdemocrazia nell’omonimo libro in cui teorizza lo svuotamento dei poteri delle democrazie avanzate, è protagonista dell’incontro: «Gli incompatibili: crisi del clima e nuovi nazionalismi?». L’umanità si trova oggi a dover affrontare delle crisi drammatiche, da quella del riscaldamento globale ai rischi connessi a malattie infettive che si propagano velocemente in un pianeta iperconnesso, ai nuovi conflitti armati, con le devastazioni e le ondate di profughi che ne derivano. Queste sfide richiederebbero una collaborazione intensa tra gli Stati, in una prospettiva autenticamente «internazionalista». Di fatto, però, si assiste quasi ovunque a futili tentativi di nascondersi entro i propri confini nazionali, come se fosse veramente possibile lasciare «al di fuori» il resto del mondo. Attorno a questi temi, Colin Crouch – autore di libri e articoli sulla sociologia comparative europea e le relazioni industriali, la sociologia economica, e problemi della democrazia contemporanea – dialogherà con Giulio Brotti, saggista e giornalista de «L’Eco di Bergamo».

Alle 21, il Festival si avvia alla chiusura con una delle ospiti più attese: Serena Dandini, che presenta il suo ultimo libro: «Cronache dal Paradiso» (Ed. Einaudi Stile Libero). Serena Dandini racconta, con il consueto stile colto, divertente e garbato, le storie di «coltivatori di sogni», che non si arrendono al pessimismo dominante grazie all’aiuto dell’arte, della bellezza e della scienza. Attingendo dalle straordinarie vicende di personaggi della letteratura e dell’arte, eroine sconosciute e figure che hanno fatto la Storia, Dandini accompagna il pubblico in un viaggio tra giardini incredibili e spazi letterari che hanno saputo coltivare così tante suggestioni. Che l’Eden perduto sia reale o solo sognato poco importa: ognuno può immaginarsi un Paradiso su misura e decidere di spendere la vita per riconquistarlo. Sul palco modera Alma Maria Grandin, giornalista Rai Tg1.

Fuori Festival

Ad arricchire gli eventi che compongono il cartellone di luglio, il «Fuori Festival» che propone iniziative che si svolgono durante il mese di giugno e che coinvolgono bambini, ragazzi e giovani adulti su numerosi temi d’attualità come le migrazioni, l’ambiente, la pace, i conflitti e le varie forme di diseguaglianze che si possono incontrare nel quotidiano, grazie all’uso di innovative metodologie educative come il Ludobus e l’Escape Room. Fuori Festival è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Pace del Comune 5 di Bergamo, Confcooperative Bergamo, Consorzio Solco Città Aperta e Consorzio Ribes. Film, Ludobus, Escape room Con la partecipazione di AEPER, Alchimia, Biplano, Ecosviluppo, Generazioni FA, L’impronta, Namasté, Pugno Aperto e Ruah – realtà attive nel campo dell’integrazione sociale, della salute mentale e dell’igiene ambientale di Confcooperative Bergamo, Consorzio Solco Città Aperta, Consorzio Ribes – il Festival presenta un ricco calendario di eventi per favorire momenti d’incontro e confronto.

Si inizia domenica 18 giugno alle 15 presso l’ex Centrale Elettrica Daste e Spalenga con la proiezione del film d’animazione Disney: «Strange World», una fiaba inclusiva i cui temi portanti – lo scontro generazionale, le aspettative dei genitori nei confronti dei figli e l’importanza di accettare il prossimo per quello che è – si intrecciano alle tematiche ambientali e dei diritti sociali. La proiezione rientra nella rassegna Family Sunday, un’iniziativa di Daste Bergamo.

Giovedì 22 giugno dalle ore 16 alle 19, presso la Porta del Parco di Mozzo prende il via «Strange Game», il Ludobus colmo di giochi in legno che trasformeranno il parco in un luogo di divertimento per grandi e piccini. Il progetto si propone di diffondere un nuovo modo di stare insieme attraverso l’educazione al gioco, favorendo la cooperazione, la sfida positiva, l’attesa del proprio turno, insegnando ai più piccoli a perdere senza dimenticare l’entusiasmo di impegnarsi e divertirsi.

Sabato 24 giugno alle ore 16, 18 e 21, all’ex Centrale Elettrica Daste e Spalenga, il progetto: «Strange Humanity», un’Escape Room articolata in cinque stanze, ciascuna delle quali riflette su temi legati all’ambiente, la pace, la giustizia e le migrazioni. Attorno al racconto principale che unisce tutte le stanze – l’Umanità si deve salvare da una minaccia di estinzione – si muoveranno i partecipanti, in gruppi di massimo 30 persone che in un’ora di tempo riusciranno a risolvere i vari enigmi e a uscire dalle stanze solo collaborando e superando i conflitti e le competizioni.

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