La storia di Manuel Cossu: di Spezia, ma dipinge e suona l’Atalanta. «Il mio tifo? E’ nato dalla sorpresina di un ovetto»

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C osa hanno in comune James Ellroy, la musica Punk, il mondo dell’arte, La Spezia e l’Atalanta? Una sola persona: musicista, pittore, all’apparenza schivo e ruvido, proprio come un bergamasco, ma ricco di cultura, passione, genialità e tanto sarcasmo. Manuel Cossu, spezzino di nascita, è il batterista dei Manges, band punk rock dalla carriera trentennale oggetto di culto a livello internazionale. L’altra sua passione, la pittura, l’ha recentemente portato ad abbandonare il suo lavoro da traslocatore per dedicarsi unicamente all’arte. Un’ascesa simile a quella della squadra di Gasperini: un cambio di mentalità, obiettivi e prospettive merito di duro lavoro e tanta genialità. Le quotazioni dei suoi quadri sono improvvisamente lievitate come la posizione in classifica della squadra nerazzurra, ed i suoi palcoscenici non sono più bar o soggiorni di amici, ma importanti gallerie d’arte nelle più importanti città italiane. Cossu non concede molte interviste, ma quando si parla di Bergamo ed Atalanta si scioglie. Lo troviamo nel suo laboratorio, mentre dipinge una gigantesca tela per una delle sue prossime gallerie. Per proteggersi dal freddo, indossa sempre un vecchio piumino con lo stemma della sua squadra del cuore.

Manuel, come fa un ragazzo spezzino ad innamorarsi della Dea?

«E’ successo tanti anni fa, al tempo non era ancora di moda chiamarla Dea, difatti io continuo a chiamarla Atalanta. Tre motivi: sin da bambino l’ho sempre ritenuta una squadra ostica, un brutto cliente anche per le grandi. Penso che questa sia la sua forza, e vale anche per la vita: vendere cara la pelle chiunque ti trovi davanti. Altro motivo fu che trovai in un ovetto di cioccolata lo scudetto di plastica e mi piacque il logo. Infine, la semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines: finì male, ma non contò per me. Ricordo quella serata con affetto, io e mio papà davanti alla tv in cucina. Lui in seguito mi regalò la maglia con lo sponsor Tamoil, uno dei regali più fighi di sempre».