Caudano rimugina sullo 0-0 dell’Atalanta. Poi una storia drammatica e la sua mano tesa (preparate i fazzoletti)

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E in un attimo finire dentro “Chi l’ha visto”, o il libro “Cuore”. Domenica mattina. Il professor Caudano deve correggere al computer una dozzina di verifiche di latino e ci si è messo di buona lena. Ha ancora addosso le scorie della partita di Cesena contro lo Spezia, su cui rimugina. Ne ha lette di tutti i colori, nel dopopartita. Siti, social, giornali. Ognuno a dire la sua. Ne legge anche ora, perché ogni tre verifiche si concede una pausa, e naviga in internet. Il suo pensiero lo ha bofonchiato al triplice fischio dell’arbitro, e nessun parere, autorevole o meno, potrebbe al momento cambiarglielo: “Se siamo questi”, si è detto, “arriviamo terzi nel girone di Champions e traccheggiamo in campionato fino a Natale. Poi, si vedrà”. Si vedrà se Gasp sa inventarsi qualcosa per ridare brillantezza e intensità a una squadra che non sembra più lei, pensa ora.