Perché l’Atalanta sembra spesso «macchinosa»? La spiegazione in un incrocio di dati: ecco l’analisi

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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M anca ancora qualche giorno alla ripresa del campionato, che vedrà l’Atalanta impegnata contro i campioni d’Italia del Napoli guidati da Walter Mazzarri, e per noi di Corner c’è dunque il tempo per completare il nostro approfondimento legato al rendimento dei nerazzurri in queste prime dodici giornate di A. Dopo aver analizzato quanto sin qui fatto dall’attacco e dalla difesa (leggi gli approfondimenti cliccando QUI e QUI ), andremo oggi mettere mano alle statistiche riguardanti la fase di impostazione. Una serie di numeri ai quali cercheremo di dare una spiegazione, perché tra tutte le statistiche evolute che “misurano” il gioco del calcio, quelle riguardanti la fase di costruzione e sviluppo dell’azione sono le più difficili da interpretare. Per iniziare e per inquadrare meglio ciò di cui tratteremo, dobbiamo tornare un attimo al post partita della gara di Empoli, dove l’Atalanta vinse per 3-0. Circa la fase di possesso della sua squadra Gasperini si espresse così: “Dobbiamo diventare più abili nel muovere la palla”. Nel merito il tecnico di Grugliasco si riferiva al periodo di gara dove l’Atalanta era già in vantaggio, ed aveva poi aggiunto che, “con un possesso palla più pulito si potrebbe impedire all’avversario di creare occasioni”. Un bisogno quello di “saper fare gioco”, più volte palesato dal tecnico nerazzurro, che sovente rimbrotta i suoi da bordo campo per la gestione errata, o poco veloce della palla. Ovviamente, anche la minor prolificità dell’attacco che abbiamo trattato nel primo di questo approfondimenti, dipende dalla capacità di costruzione dell’Atalanta, che pare trovare più difficoltà rispetto alle passate stagioni.