Napoli-Atalanta, match analysis. Toloi, l’arma di Gasp. E la tattica di Gattuso: se non puoi vincere, almeno non perdere

Articolo.

Lettura 4 min.

L a semifinale d’andata di Coppa Italia, disputata ieri sera al Diego Armando Maradona tra Atalanta e Napoli ha tradito le aspettative di molti spettatori ed addetti ai lavori, che si aspettavano una gara più spettacolare tra due formazioni tra le più propositive del campionato. I nerazzurri a dire il vero hanno fatto la loro parte, premendo quasi ininterrottamente per tutti i novanta minuti, mentre la squadra partenopea è stata particolarmente rinunciataria, spostando (forse volutamente) tutte le possibilità di passaggio del turno sulla gara di Bergamo, dove potrà recuperare alcuni giocatori e giocare speculando sulla volontà della squadra di Gasperini di raggiungere la finale.

Atalanta e Napoli si sono affrontate con moduli speculari (o quasi). Gattuso ha schierato in partenza i partenopei con il 3-4-3. Gasperini, l’Atalanta con il 3-4-1-2. Per i napoletani un attacco fatto di “piccoletti rapidi” : Lozano (174 cm), Politano (170 cm), Insigne (163 cm). Per l’Atalanta di contro, assortito e basato sulla potenza fisica di Zapata, la tecnica e la velocità di Muriel e l’onnipresenza sulla trequarti di Pessina. Moduli speculari, ma idee di gioco molto diverse.