Atalanta, Højlund frutterà tanti soldi. Ma quanto «ci si perde» tecnicamente? Ecco i dati (e perché non è la fine del mondo)

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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E sattamente un anno fa, gli uomini di mercato dell’Atalanta erano impegnati nella ricerca di un attaccante da affiancare alla collaudata coppia di colombiani Muriel e Zapata. Una ricerca durata l’intera estate e che prima di concludersi con l’acquisto del danese Højlund, aveva visto lo staff di mercato nerazzurro spendersi per diversi giorni in una trattativa estenuante con l’Inter per portare a Bergamo Andrea Pinamonti, poi finito al Sassuolo.

L’arrivo del promettente attaccante danese si era concluso il 27 agosto, a soli tre giorni dalla chiusura della finestra di mercato estiva, quando l’Atalanta aveva deciso di accontentare le pretese dello Sturm Graz, sborsando 17.2 milioni di euro.

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Per tutta l’estate l’Atalanta si era interessata ad una serie di profili, in alcuni casi molto diversi tra loro per caratteristiche fisiche e qualità tecniche, ma che avevano in comune un paio di cose : tutti erano giocatori molto giovani e dotati di buone qualità, e tutti, per motivi di età, provenienza o per le più svariate circostanze, non erano ancora “esplosi”.