La passione «misurata» dal pubblico negli stadi: l’Italia vola, l’Europa frena. E l’Atalanta? Prepara la grande ripresa

scheda. L’approfondimento di Enrico Mazza

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C ome tutti gli anni Corner torna ad occuparsi delle presenze allo stadio, lo consideriamo un termometro fondamentale per misurare il grado di interesse degli appassionati: numeri che se ben interpretati fotografano al meglio se la passione sale, scende o rimane stabile. E’ proprio questo l’aspetto più rilevante da rimarcare: i dati dimostrano una stabilità di fondo, quasi una calma piatta nelle presenze allo stadio che ormai da qualche anno oscillano intorno alle 30.000 persone media a partita. Nella classifica l’Inter sorpassa, di pochissimo e per il momento, il Milan, ma entrambe le squadre viaggiano ad una media che supera i 70.000 spettatori con una percentuale di occupazione molto vicina al 100%. Milano Europa, verrebbe da dire, nel senso che sotto questo aspetto la città meneghina non ha nulla da invidiare alle altre grandi capitali del calcio europeo: Londra, Madrid, Manchester. Avere uno stadio sempre pieno ogni domenica è sinonimo di grande tradizione calcistica; stiamo parlando di San Siro, l’unico grande stadio italiano costruito veramente per il calcio, che, stando ai progetti dei club milanesi, andrà “pensionato” a favore di 2 nuovi stadi, più moderni, confortevoli e soprattutto “business oriented” cioè con tanti spazi a disposizione di sponsor e hospitality. Stabile al terzo posto troviamo la Roma con una lunga serie di “sold out”, come volevasi dimostrare nessun effetto Mourinho, piuttosto una politica di prezzi adeguata, un’illuminata strategia di marketing che ha investito sulla fidelizzazione degli appassionati con iniziative a loro dedicate ed un alto grado di tecnologia: acquisto biglietti, prelazioni, cambio utilizzatore si possono fare tramite una App sul cellulare e tanti saluti alla carta. I club che hanno fatto registrare il maggior aumento percentuale sono il Frosinone, il Genoa ed il Cagliari con rialzi superiori al 20%, si tratta naturalmente dell’effetto del ritorno in Seria A trattandosi delle 3 neopromosse. Dietro di loro ecco il Bologna (+14%) che sente profumo d’Europa, ci siamo già passati a Bergamo nella stagione 16/17, quando dopo anni anonimi si torna a lottare per qualcosa il pubblico risponde con entusiasmo, segue il Torino alla ricerca di un posto al sole nella parte sinistra della classifica e che sembra aver fatto un po’ pace con la tifoseria. Per il resto davvero poche novità con una crescita complessiva rispetto al finale dello scorso anno pari a + 2,44% quando mancano 9 giornate alla fine, tutto questo nonostante stadi sempre più fatiscenti, prezzi dei biglietti che aumentano certamente più degli stipendi un inverno passato ancora ad aspettare le bollette di casa con tanta trepidazione. Gli unici segni di calo sono di Fiorentina (-8%) e Atalanta (-19%) ma sono entrambi assolutamente comprensibili considerando i lavori in Curva Ferrovia al Franchi di Firenze e la demolizione della Curva Sud a Bergamo. Come sempre vi sono grandi piazze in Serie B, quest’anno Palermo, Sampdoria e Bari, che si piazzerebbero tra le prime 10 in Serie A.