«Un gesto d’amore. La comunità ora sia accogliente»

LE REAZIONI. In una giornata fittissima di impegni istituzionali e politici, la storia di Noemi fa breccia anche nell’agenda del sindaco. Giorgio Gori, come tutti i suoi concittadini, non può che lasciarsi interrogare dal gesto di quella mamma che mercoledì, poco dopo le 17, ha lasciato la sua piccola nella Culla per la vita.

«La vicenda della piccola Noemi ci interroga – ammette il sindaco –. La sua è una vita abbandonata o una vita salvata?». Pone la domanda, senza avere incertezze sulla risposta: «Io propendo per la seconda interpretazione. Possiamo immaginare il dolore della mamma che l’ha lasciata nella culla della Croce Rosa, anche se non ne conosciamo le ragioni. E tuttavia, la scelta di portare a termine la gravidanza, consentendole di vivere, a me pare una grande espressione d’amore, nonché di fiducia nei confronti della vita stessa».

«Le auguro tutto il bene e la felicità del mondo», scrive infatti in stampatello la mamma nel biglietto di accompagnamento per la figlia. Sì, dice di essere stata da sola per nove mesi, ma nella vita ci crede eccome, consegnando quel «pezzo così importante» della sua esistenza alla comunità. Che ora deve essere pronta per accoglierla. «È stato un gesto importante affidare la neonata alla Culla per la vita», osserva l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina, che fa notare come non necessariamente la donna che lo ha compiuto debba risiedere in città. Potrebbe anche essere venuta da qualche paese della provincia. Il Comune non ha nessun ruolo ora , a meno che - ma il caso è raro - il Tribunale decida per un affido temporaneo nell’attesa dell’adozione. Il sollievo è che la bambina stia bene, ma l’assessore Messina pone l’accento anche sul fatto che «per legge la mamma può partorire in anonimato in ospedale, garantendo condizioni sicure a se stessa e al nascituro».

All’inaugurazione della Culla per la vita, trasferita dalle suore di Matris Domini alla Croce Rossa nel 2019, l’assessore Messina aveva sottolineato il lavoro di squadra che aveva reso possibile l’iniziativa: «La Culla ha una valenza fondamentale e simbolica molto forte. Innanzitutto per il significato che questa culla riveste nella storia della nostra città, rispondendo a un bisogno forte. Sono presenti tutti quei soggetti impegnati a costruire le risposte migliori ai bisogni dei cittadini. Grazie davvero per questa culla, perché dietro di essa c’è un lavoro di servizio di associazioni che sono state capaci di fare rete». La culla, oltre a essere strumento sicuro per accogliere il neonato, ha ispirato azioni di sensibilizzazione: due i totem in città (uno alla stazione, l’altro alla Conad di via Carducci) che spiegano la funzione della Culla

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