Terremoto in Turchia e Siria: la raccolta fondi va verso i 100mila euro

La sottoscrizione. Continua spedita la raccolta fondi della Caritas. «Per adesso non raccogliamo vestiti e beni: quasi impossibile recapitarli».

La solidarietà intreccia aiuti grandi e piccoli, nel segno della vicinanza tra popoli. La raccolta fondi avviata dalla Caritas Bergamasca per rispondere alle emergenze aperte dal terremoto in Turchia e Siria non si ferma. Superati gli 85mila euro nella serata di venerdì, la generosità prosegue: «Il tremendo terremoto ci ha chiamato a intervenire attraverso Caritas Internazionale e Caritas Italiana, che ci tengono costantemente informati di quel che sta accadendo. La distruzione è visibile, quel che ci viene chiesto è un aiuto concreto», premette don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana.

I canali per le donazioni sono quelli consolidati, con i conti correnti intestati a Caritas Bergamo e il conto corrente postale intestato a Fondazione Diakonia; sul sito www.caritasbergamo.it è stata predisposta una apposita pagina con tutte le informazioni, veicolate anche attraverso i social. Al momento non si stanno raccogliendo vestiti o altri beni, poiché – alla luce delle condizioni attuali – non è possibile garantirne il trasporto nelle zone terremotate. «I problemi logistici sono molto elevati, le consegne al momento non sono sostenibili e sarebbero peraltro difficoltose – specifica don Trussardi -. Se poi la situazione si evolverà in questa direzione, naturalmente ci attiveremo».

La solidarietà dei bergamaschi è ancora una volta concreta. «Nell’arco di pochissimi giorni ci si sta avvicinando ai centomila euro: è un segno non solo di risorse messe a disposizione, ma di importante attenzione umana a un’emergenza così distruttiva quale quella del terremoto – sottolinea monsignor Vittorio Nozza, vicario episcopale per i Laici e la Pastorale della Diocesi di Bergamo -. È una generosità che si sviluppa per un’area del mondo molto provata, che già affronta povertà e guerra, e a cui si aggiungono le condizioni rigide della stagione, a rendere ancor più gravosa la situazione degli sfollati». È un impegno di rete, quello della Diocesi di Bergamo: «Il nostro “esserci” si sviluppa nel solco della Conferenza episcopale italiana e della Caritas Italiana, che in sintonia con Caritas Internazionale lavora per intervenire in questo contesto».

Mentre la raccolta fondi prosegue, in calendario ci sono due appuntamenti che tradurranno anche sul territorio l’attenzione alle popolazioni terremotate e non solo: «Per il 10 marzo – segnala monsignor Nozza – le diocesi italiane promuoveranno una giornata dedicata ai temi della guerra, dramma che interessa anche la Siria. Per il 26 marzo, inoltre, la Cei ha promosso una colletta per i terremotati, col coinvolgimento di tutte le parrocchie».

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