Telefonate moleste, niente tregua: il registro funziona solo a metà

Il sondaggio. Secondo il sondaggio promosso dal nostro sito, anche iscrivendosi allo strumento per le opposizioni, solo il 56% non le riceve più.

A tutte le ore, tutti i giorni. I telefoni continuano a squillare, dall’altro capo della linea c’è il consueto fuoco di fila: offerte per gas o luce, nuovi piani tariffari telefonici, abbonamenti della pay-tv e via elencando. Il «Registro pubblico delle opposizioni» sembra filtrare ben poco, al momento: benché ormai dall’estate sia entrato in vigore l’aggiornamento che consente al cittadino di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderate, bloccandole ora anche sul proprio telefono cellulare oltre che sui numeri fissi, il fenomeno è invece rimasto ben radicato. Insomma, il telemarketing pare aver dribblato il filtro. Lo segnala l’esperienza quotidiana e lo confermano anche i lettori de L’Eco di Bergamo che hanno partecipato numerosi al sondaggio lanciato nei giorni scorsi sui canali social del giornale.

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La base di partenza è la reale platea di quanti sono effettivamente iscritti al registro (www.registrodelleopposizioni.it): il 19% dei lettori ha risposto di conoscerlo e di essere iscritto, un altro 17% ha affermato di conoscerlo ma di non essere iscritto, il 29% non sapeva invece dell’esistenza, il 35% invece non sa come iscriversi. Il dato centrale è la reale efficacia di questo registro: che è ancora limitata, se il 22% dei lettori risponde che le chiamate di telemarketing «non sono diminuite» e un altro 22% le riceve ancora ma sono «poche»; il 56%, invece, non le riceve più. In sostanza, solo poco più della metà degli iscritti al registro ha effettivamente visto interrompersi per davvero la tempesta di telefonate-televendite. Tra chi continua a riceverle, il 19% ha provato a segnalare il problema e un altro 15% di lettori proverà a farlo in futuro; altri sono rassegnati, qualcuno ha invece provato a rifare la procedura di iscrizione ma senza grandi risultati.

Anche le associazioni dei consumatori rilevano lo stesso problema. «Abbiamo ricevuto anche noi queste segnalazioni – conferma Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. In realtà il registro consente ancora le chiamate dai gestori dei propri servizi: la compagnia del gas, dell’elettricità o telefonica con cui è in essere un contratto di fornitura può ancora telefonare all’utente, anche se è iscritto al registro delle opposizioni. Tutte le altre però no: quando si ricevono telefonate da società con cui non si hanno contratti, si deve chiedere chi è il committente, prendere nota della data, dell’orario e del numero di telefono per sporgere denuncia, e queste società incorrono in multe salatissime. Formalizzare un numero significativo di denunce sarebbe un deterrente importante».

«In generale non c’è stato quell’azzeramento atteso di chiamate, ma solo una riduzione – rileva Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo -. Nelle scorse settimane è stato definito anche il Codice di condotta in materia di protezione dei dati personali per la filiera del telemarketing: è un’autoregolamentazione sottoscritta da diverse parti e che speriamo possa essere efficace per responsabilizzare le realtà del telemarketing».

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