Scuola, prevale la prudenza tra i banchi
«Per febbraio si resta in presenza al 50%»

Dubbi zero: si va avanti al 50% in presenza fino alla fine di febbraio. Poi si vedrà. Dalla riunione del tavolo di coordinamento scuola-trasporto pubblico locale è arrivata un’indicazione chiara e all’insegna della prudenza.

Tanto più dopo che Ats ha illustrato i dati della diffusione dei contagi nelle scuole, noti e che confermano un aumento dei casi nella Bergamasca. «Anche alla luce del quadro che ci è stato presentato abbiamo tutti convenuto sulla necessità di continuare con l’attuale organizzazione» commenta il prefetto Enrico Ricci. Ovvero mantenere il 50% di didattica in presenza e non incrementarla al 75 come sarebbe invece stato possibile, normativa alla mano. «Una scelta – spiega – all’insegna della prudenza sulla quale non c’è stata esitazione né divisione alcuna: sia il mondo della scuola che quello dei trasporti si sono detti d’accordo. Da qui a fine febbraio si va avanti così, poi faremo il punto della situazione e vedremo». Anche se così a naso il quadro non è dei più rassicuranti, purtroppo.

«Non ci sono le condizioni»

«Credo che un’impostazione del genere sia soprattutto saggia, tanto più alla luce del più recente andamento della curva epidemiologica» commenta Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale. «In questo momento il mondo della scuola ha bisogno di un minimo di stabilità: ci siamo organizzati, le cose stanno funzionando e un po’ di prudenza è necessaria». A fine febbraio «poi vedremo come stanno le cose».

D’accordo anche Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico locale: «Non ci sono ancora le condizioni per fare un ulteriore passo in avanti: anche noi abbiamo bisogno di assestare ancora il sistema, i flussi non sono ancora stabili, anche se non sono state rilevate grandi difficoltà. Diciamo che ci serve ancora un attimo di messa a punto. Le scuole stesse non hanno manifestato la necessità di aumentare le quote in presenza, quindi procediamo per gradi».

Anche perché, come è stato ribadito dai responsabili delle aziende di trasporto, e non solo, ad un aumento della presenza in classe dovrebbe corrispondere anche quella della capienza a bordo, ora fissata al 50%. Anche se l’offerta di trasporto è già tarata su un 75% in presenza.

Dalle prime analisi dell’Agenzia del Tpl, «il totale delle corse con un carico superiore al 50% è inferiore a 10 al giorno» si legge sul sito. Nella maggior parte dei casi «seguite immediatamente da mezzi con ancora ampia capacità di carico». Dal 25 gennaio sono state 78 le segnalazioni pervenute «e il 70% dei problemi segnalati ha già avuto azioni mitigative». Tra queste l’inserimento di 31 corse al giorno e di 30 modifiche all’orario (per meglio adattarlo ai flussi) nelle corse interurbane e di 20 corse a rinforzo nell’area urbana».

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