Riacceso il Tutor, ma solo verso Milano
A breve l’attivazione in direzione Brescia

Dopo la decisione della Cassazione, il dispositivo già operativo su una parte dell’A4. Quattro tratte da Bergamo ad Agrate e ritorno.

Ci siamo. A 16 mesi dal suo spegnimento, è stato ufficialmente riacceso su un tratto bergamasco dell’A4 il Tutor, il dispositivo di rilevazione del superamento medio della velocità. Nelle ultime ore Autostrade per l’Italia, seguendo un iter che coinvolge secondo vari step l’intera Penisola a seguito del pronunciamento della Cassazione a proprio favore, ha provveduto a riattivare quattro anche quattro tratte che interessano la Bergamasca: due da Bergamo alla barriera di Agrate (Milano Est), in direzione di Milano, e due dalla barriera di Agrate a Bergamo. A giorni lo stesso avverrà anche nel tratto da Bergamo verso Brescia.

Occhio più che mai, dunque, alla velocità da mantenere sull’A4 – così come sul resto della rete autostradale, dove le riattivazioni del Tutor sono ormai già avvenute oppure sono imminenti – in questa fase di controesodo: il dispositivo rileva infatti la velocità della propria auto in due punti distinti e distanti tra loro alcuni chilometri, dopodiché ne calcola – registrando la targa – la velocità media. Se questa è superiore a 137 chilometri orari (il limite di velocità più il 5% di tolleranza) scatta la sanzione, che viene mandata direttamente a casa. Non è infatti prevista – anche perché sarebbe impossibile – la contestazione immediata della sanzione.

«Il Tutor è un sistema fondamentale per la prevenzione degli incidenti stradali – evidenzia il vicequestore aggiunto Mirella Pontiggia, comandante provinciale della polizia stradale –, anche se, in tutti questi mesi nei quali il dispositivo era spento, abbiamo svolto regolarmente dei controlli della velocità con i nostri dispositivi mobili, dunque il monitoraggio c’è stato nel tratto di nostra competenza». Che poi – tramite il distaccamento di Seriate – va appunto dalla barriera di Milano Est all’ingresso di Brescia.

Il Tutor ha la particolarità di sanzionare non l’eccesso di velocità di un breve periodo di guida, bensì un comportamento scorretto mantenuto costante al volante per diversi chilometri, visto che può calcolare l’eccesso della velocità media. Nell’aprile del 2018 tutti i dispositivi Tutor erano stati spenti sull’intera rete autostradale gestita da Autostrade per l’Italia per la presunta violazione del brevetto di produzione, con la Corte d’Appello di Roma che aveva dato ragione a una piccola società ricorrente, la Craft, in merito alla proprietà dell’ideazione del sistema: settimana scorsa la Cassazione aveva ribaltato la sentenza, sostenendo in via definitiva che invece il brevetto appartiene alla società che gestisce la gran parte della rete autostradale italiana (nella nostra provincia l’A4 ma non l’A35 Brebemi dove comunque il Tutor non è presente).

Lo scorso giugno, in attesa del pronunciamento della Suprema Corte, Autostrade aveva annunciato l’accensione – anche sulla tratta Dalmine-Cavenago – di un nuovo sistema di rilevazione delle infrazioni della velocità media chiamato «Sicve-Pm». Con la svolta definitiva al caso, sono invece tornati i «vecchi» Tutor, già quindi riaccesi da Bergamo a Milano (e ritorno) e di imminente riattivazione – sono ancora in corso le verifiche tecniche sul corretto funzionamento chieste dal ministero dei Trasporti – da Bergamo a Brescia (e ritorno).

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