Redditi, la città viaggia a due velocità: in centro il doppio che in periferia

I QUARTIERI. Secondo i dati del Mef la forbice si allarga: da una media di 47.683 annui tra viale Papa Giovanni e via Pignolo ai 23.112 euro di Campagnola e Colognola. Bergamo resta il 3° capoluogo con i «730» più alti d’Italia.

La forbice si allarga. Se in città i redditi si alzano per tutti, scavando tra i numeri si ha però la conferma di una città a due velocità: chi è «ricco» vede crescere in maniera più forte le proprie entrate, mentre le periferie vanno a passo più lento. Lo raccontano i nuovi dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, rielaborati dalla società di data intelligence InTwig, che ha passato al setaccio le dichiarazioni dei redditi riferite al 2022 suddivise sulla base dei 9 Cap cittadini. La classifica dei quartieri rimane immutata, ma due elementi colpiscono: nei rioni più «ricchi», il reddito medio è più che doppio rispetto a quelli più «poveri» (47.683 euro annui contro 23.112 euro, guardando agli estremi). In più, il tasso di crescita dei redditi è più che doppio, allargando così il divario.

Tre fasce di reddito

Numeri alla mano, i quartieri sembrano stratificati in tre fasce di reddito diverse. Si parte dall’alto: il Cap 24121 (la zona «est» del centro, tra viale Papa Giovanni e Pignolo) sale a 47.683 euro in media con una crescita annua del 7,2% (+3.217 euro), consolidando il primato cittadino. Al secondo posto c’è il Cap 24129, in sostanza l’ampia area tra Longuelo, i Colli e Città Alta, dove il reddito medio sale a 40.790 euro (+6,5%, cioè +2.502 euro); più staccato, ma comunque sul podio, c’è il Cap 24128, tra Loreto, Santa Lucia e San Paolo, con un reddito medio di 36.608 euro (+6,4% cioè +2.207 euro). Poi c’è una fascia più centrale, con redditi molto vicin i. Il Cap 24122, che ricomprende la zona «ovest» del centro (Sant’Alessandro), è a 32.524 euro (+3,7%, cioè +1.174 euro); il Cap 24124 (Redona, Santa Caterina) sale a 30.029 euro (+5,6%, cioè + 1.592 euro); il Cap 24123 (Conca Fiorita, Monterosso, Valtesse-San Colombano, Valtesse-Sant’Antonio) arriva a 29.639 euro (+4,8%, cioè +1.362 euro).

«Il tessuto sociale invecchia e sarà sempre più composto da nuclei monofamiliari, uno scenario che impegnerà sempre più i servizi sociali e le istituzioni nel complesso»

Infine si scende nella fascia più bassa, con altre tre zone contraddistinte da valori simili e medio-bassi. Il Cap 24127 (Grumello, Malpensata, San Tomaso, Villaggio degli Sposi) ha reddito medio di 24.456 euro e segnala un passo un po’ più spedito (+4,9%, cioè +1.145 euro), a differenza di altre due aree che crescono sì, ma molto poco: il Cap 24125 (Boccaleone, Borgo Palazzo, Celadina) vede infatti aumentare il proprio reddito solo del 2,3% (sale a 23.678 euro, 528 in più del 2021), il Cap 24126 (Campagnola, Carnovali, Colognola) migliora appena del 2,8% e rimane sul fondo (reddito medio di 23.112, 637 in più del 2021).

Sfida sociale e demografica

«I dati di Bergamo sono coerenti con lo scenario nazionale, a partire dalla frattura tra cento e periferia – rileva Aldo Cristadoro, amministratore delegato di InTwig –, con delle sfide anche per chi si affaccia a governare la città. Il tessuto sociale invecchia e sarà sempre più composto da nuclei monofamiliari, uno scenario che impegnerà sempre più i servizi sociali e le istituzioni nel complesso». La sfida, ancor prima che sociale, è demografica: «Bergamo è comunque il terzo capoluogo con i redditi più alti d’Italia – ricorda Cristadoro –: le sacche di difficoltà esistono, ma sono fortunatamente circoscritte. A fronte dell’invecchiamento, la risposta sta nella competitività, perché la strada è rendere la città sempre più attrattiva per coppie e giovani in età lavorativa che possano contribuire al welfare. Allo stesso tempo si deve evitare che la forbice si allarghi, riflettendo su come si possa tenere insieme la parte di città più dinamica ed europea con la parte che fa più fatica».

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