«No all’obbligo del vaccino»: in 122 operatori sanitari presentano ricorso

Presentato da un gruppo di operatori sanitari lombardi, 15 i bergamaschi. Anche la nostra Ats si è costituita in giudizio.

C’è chi dice no all’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, e ora lo fa tramite carte bollate. Mentre s’avvicina la stretta sulle verifiche, con il secondo – e ultimo – giro di lettere che sarà inviato da lunedì e con l’iter per le possibili sanzioni che prenderà indicativamente corso dalla fine della prossima settimana, la partita imbocca anche la via delle aule di giustizia. Quella amministrativa, più precisamente: nella seconda metà di giugno, infatti, un corposo numero di operatori sanitari della Lombardia occidentale – 122 in totale i professionisti coinvolti – ha presentato ricorso di fronte al Tar di Brescia, con istanza cautelare, per chiedere in via principale «l’annullamento degli atti con cui è stato avviato nei loro confronti il procedimento di sottoposizione alla vaccinazione obbligatoria» prevista dal decreto legge varato lo scorso 1° aprile.

Sono 15 i professionisti sanitari – non è specificato l’ordine professionale, ma la platea di chi è soggetto all’obbligo è ampia – afferenti al territorio dell’Ats di Bergamo che partecipano all’azione legale, oltre a 54 professionisti sanitari del territorio dell’Ats di Brescia, 32 dell’Ats Val Padana (province di Mantova e Cremona) e a 21 dell’Ats della Montagna (Sondrio e Val Camonica); i bergamaschi, comunque, sono i meno numerosi rispetto ai colleghi degli altri territori che si sono rivolti al Tar bresciani. In subordine all’annullamento degli atti dell’iter di verifica e di eventuale sanzione, i sanitari «no vax» chiedono che la palla passi alla Corte di giustizia dell’Unione europea oppure alla Corte costituzionale, per un vaglio di legittimità.

La posizione delle Ats, come evidenziato dalle deliberazioni con cui le agenzie della Lombardia orientale hanno conferito mandato difensivo, è ferma e rimanda alla tutela della salute pubblica, oltre che all’osservanza della legge: è «ritenuto opportuno», si legge nel documento delle Ats, «costituirsi nel giudizio a difesa di provvedimenti volti a tutelare la sanità pubblica rispetto all’attuale situazione di emergenza pandemica, a fronte di argomentazioni sostenute dai ricorrenti che appaiono giuridicamente e scientificamente infondate». Le quattro Ats hanno affidato mandato comune all’avvocato Stefania Vasta, del foro di Brescia. L’udienza per la trattazione dell’istanza cautelare di fronte al Tar di Brescia è fissata per il 14 luglio.

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