Marta e le molestie in bus: «Fatevi sentire»

TRASPORTO PUBBLICO. Dalla lettera di denuncia della ventenne è nata una campagna per la sicurezza sui mezzi. Oltre cinquemila visualizzazioni online in tre mesi. Presto nuovi vademecum e un form per le segnalazioni.

«È importante parlare, farsi sentire». Marta Graglia lo ha fatto in prima persona, dopo un episodio di molestie subìto sull’autobus urbano con cui tornava a casa da scuola, a novembre del 2022. E da quel suo «alzare la voce» ha preso le mosse una campagna che mette al centro la sicurezza sui mezzi pubblici: l’ha promossa l’Agenzia del trasporto pubblico locale in collaborazione con le aziende del settore e altri soggetti del territorio. Marta aveva 18 anni quando è successo il fatto. «Prendo i mezzi pubblici da quando avevo undici anni – racconta –. Più volte ci sono stati contatti fisici indesiderati, in genere capitava però in situazioni di estremo affollamento». Quella volta, invece, è diversa: «Un uomo si è appoggiato a me in modo palese, mi ha messo un fortissimo disagio, e alla mia richiesta di smetterla mi ha aggredita verbalmente». L’intervento di un’altra passeggera permette a Marta di allontanarsi, ma alla prima fermata la ragazza scende dall’autobus, ben prima di arrivare a casa, comprensibilmente scossa: «Ho provato una grande rabbia».

La lettera

Il padre la va a prendere in auto, e proprio dopo aver parlato dell’accaduto con i genitori, la sera stessa, la studentessa mette nero su bianco l’accaduto, in una lettera in cui avanza anche proposte precise: più controlli a bordo, sensibilizzazione dei conducenti, informazione ai passeggeri «sulle modalità di comportamento da adottare e come coinvolgere il conducente in modo da far cessare immediatamente le molestie».

La presidente dell’Agenzia per il trasporto pubblico Angela Ceresoli, rimane molto colpita dalla lettera, e risponde promettendo un impegno sul tema. In questi mesi quello sforzo si sta concretizzando proprio nella campagna «Marta» (già oltre cinquemila, in tre mesi, le visualizzazioni online sulla pagina dedicata, sul sito dell’Agenzia), che ora è pronta a nuovi passi. Da pochi giorni è online il profilo Instagram (@martaagenziatpl), e nel giro di qualche giorno sarà accessibile un form per le segnalazioni, sia per chi si trovi coinvolto in episodi che riguardano la sicurezza a bordo, sia per eventuali testimoni. Si potrà accedervi attraverso un «Qr code» sui mezzi, o dal sito dell’Agenzia. «Sarà uno strumento utile alle forze dell’ordine e all’Agenzia stessa, per tenere monitorata la situazione e, ci auguriamo, nel tempo anche gli effetti della campagna», spiega Ceresoli. Il progetto non riguarda solo le eventuali molestie: «Confrontandoci con le aziende e i sindacati, abbiamo allargato il ragionamento anche ad altri temi di sicurezza sui mezzi – aggiunge Ceresoli –. Una giovane donna ha posto l’attenzione su una questione che è di tutti». Online si trovano già tre vademecum, realizzati in collaborazione con le forze dell’ordine, con i consigli su come agire in presenza di molestie sessuali, di gruppo o aggressioni verbali. A breve verranno aggiunti decaloghi su altri due «scenari»: il pedinamento e il borseggio. E intanto si lavora per organizzare, da settembre, incontri nelle scuole. Marta è pronta a «metterci la faccia». «Mi piacerebbe portare la mia esperienza, soprattutto ad altre studentesse».

Progetto da «esportare»

Lei oggi studia Giurisprudenza a Milano, i mezzi pubblici li prende «ancora tanto, e so che resta molto da fare per migliorare le cose. Ma mi ha colpito ed emozionato come questo fatto abbia contribuito alla costruzione di azioni concrete». Che hanno suscitato anche l’interesse di altre Agenzie e realtà del trasporto pubblico lombardo: la campagna Marta potrebbe diventare un «format» da esportare. «Ma sulla base di una serie di principi e valori da condividere – aggiunge Ceresoli –. Per noi è importante che rimanga la coerenza di fondo».

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