Il papà di Isac: «Un bravissimo ragazzo, ero orgoglioso di lui»

Isac lascia nel dolore anche mamma Silvia e il fratello di 14 anni. Venerdì l’autopsia al «Papa Giovanni XXIII».

«Era un bravissimo ragazzo e io ero davvero tanto orgoglioso di lui. A mio figlio piaceva vivere, gli piaceva stare al mondo e purtroppo adesso non lo può più fare». Stringono il cuore le parole del cinquantaduenne Diego Trivella, il papà del diciassettenne Isac Vincenzo Trivella, deceduto giovedì pomeriggio al Pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII per i gravi traumi riportati nell’incidente che l’ha visto scontrarsi con la sua moto contro una Toyota Yaris guidata da un settantasettenne nel quartiere di Monterosso.

Il padre Diego, raggiunto al telefono nella serata di giovedì, era rientrato da poco a casa dall’ospedale e comprensibilmente faceva molta fatica a parlare: è troppo forte il dolore per la perdita improvvisa dell’amato figlio ed è troppo difficile e doloroso ricordarlo a sole poche ore dalla sua scomparsa. Era un ragazzo nel pieno della vita: frequentava l’Istituto tecnico commerciale «Belotti» di Bergamo e tra pochi giorni avrebbe iniziato il quarto anno di scuola superiore. Ma, nonostante fosse in un periodo di vacanza, aveva la testa sulle spalle e nell’ultimo mese aveva deciso di accettare l’aiuto richiesto dalla mamma Silvia, che ha una piccola impresa di pulizie e che nell’ultimo periodo gli aveva appunto chiesto una mano sul lavoro.

«Aveva iniziato ad aiutare la mamma al lavoro nell’ultimo mese - precisa il papà -: lo faceva per guadagnare qualcosina per sé e le sue esigenze. La stava aiutando anche giovedì -continua a raccontare con la voce spezzata il papà Diego -, ma avevano finito i loro impegni in anticipo e così lui aveva deciso di uscire prima». E purtroppo il tragico incidente è avvenuto molto vicino a casa: la famiglia, infatti, abita a Valtesse. Isac, oltre alla mamma Silvia e al papà Diego, lascia nel dolore anche Pietro, il fratello di 14 anni.

Tra le sue passioni c’era anche il calcio: fino a due anni fa aveva giocato nel Villa d’Almè ma poi, a causa della pandemia, si era fermato. Mentre i motorini non erano mai stati una sua grande passione. «Aveva quel cinquantino da un paio d’anni - dice il padre -, non lo usava tantissimo, ma lo prendeva quando ne aveva bisogno, per necessità». Ora la salma del diciassettenne Isac Vincenzo Trivella si trova all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in attesa dell’autopsia che è stata programmata nella giornata di oggi. «Poi potremo portarlo a casa», conclude con un filo di voce il papà Diego. E giovedì sera alcuni amici di Isac hanno portato una rosa sul luogo dell’incidente.

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