«Grazie a mia figlia, mio regalo di Natale»

LA LETTERA. Una mamma racconta la storia di sua figlia, volenterosa e tenace. Una lettera per dirle grazie, con dolcezza e riconoscenza. Un bel gesto per questo Natale che ha bisogno di buoni esempi da seguire.

«Sono la mamma di tre giovani figli, abito a Bergamo e da tantissimi anni lavoro come docente in una scuola primaria della città. Vi scrivo a Natale, perchè a letto e febbricitante a causa dell’influenza, penso con nostalgia a mia figlia Federica». Inizia così la lettera di Monica F., una mamma bergamasca: «È la secondogenita, ha 27 anni e da tre anni vive a Flumeri in provincia di Avellino. Federica è una bella e giovane ragazza solare che ha iniziato fin subito dopo la Maturità a lavorare a Milano in grandi hotel del centro, arrivando in breve ad ottenere un contratto di lavoro a tempo indeterminato».

« Viveva una situazione economica stabile, una routine quotidiana serena, composta da famiglia, amici e divertimento e davanti a lei possibilità di migliorare la propria posizione. Sul luogo di lavoro incontra Rocco, un collega che lavora da più di dieci anni a Milano. Lui è originario dell’Irpinia, ma dopo gli studi universitari a Napoli, ha percorso la sua carriera lavorativa lontano dal paese d’origine. Rocco è abituato a stare lontano da casa, a vivere nuove e vivaci situazioni in posti diversi ed è approdato con entusiasmo e desiderio in questa grande città viva e stimolante. N el 2021 insieme decidono di lasciare il proprio posto di lavoro sicuro, per trasferirsi a Flumeri, un suggestivo paesino dell’Alta Irpina di quasi tremila anime».

«La pandemia aveva portato nuovi sfondi e ha condotto un po’ tutti a fare varie riflessioni. Certamente appare insolito che questa coppia prenda una decisione così radicale: trasferirsi al Sud e investire in un’attività individuale portando in quel luogo la propria esperienza e le proprie conoscenze. Ecco che di lì a qualche mese nasce un bar, sensibile alle tematiche ambientali e che offre iniziative di svago, divertimento e di cultura, oltre alla creazione di due nuovi posti di lavoro per i giovani del posto. È vero che il post- pandemia ci ha mostrato vari esempi di persone pronte a ritornare al paese d’origine. Però nel caso di Federica parliamo di una ragazza che aveva prospettive di lavoro significative, che non aveva nemmeno mai mostrato negli anni del liceo il desiderio di vivere esperienze scolastiche in altri paesi. Non si tratta nemmeno di seguire un grande amore perché, se devo dirla tutta, Rocco è sempre stato attratto dalla metropoli lombarda e ancora oggi ne parla con grande nostalgia».

La mamma con questa lettera ha un desiderio: «Vi chiederete il motivo di questo mio scritto. Ebbene, io credo di dovere a questa mia amabile ragazza, il riconoscimento pubblico del coraggio e della determinazione insieme alla stima e all’affetto per questo pezzo del mio cuore. Questo è per te mia cara e giovane donna il mio regalo di Natale».

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