Calano i consumi di acqua, in un anno tre milioni di metri cubi in meno

RISORSE IDRICHE. I dati nel rendiconto 2023 di Uniacque, che verrà presentato ai soci martedì. «Cittadini più attenti, ma anche processi di ottimizzazione nelle aziende». L’approfondimento su L’Eco di Bergamo di venerdì 26 aprile.

È solo una reazione alla siccità del 2022, oppure è cresciuta un’attenzione che rimarrà nel tempo? La risposta arriverà soltanto nei prossimi mesi (e anni), ma intanto il dato c’è: nel 2023, in Bergamasca, i consumi idrici sono diminuiti di oltre il 4%: circa tre milioni di metri cubi in meno venduti da Uniacque rispetto all’anno precedente. In particolare, si è passati dagli oltre 75,3 milioni di metri cubi del 2022 (dato in linea con gli anni passati), ai 72,2 milioni dello scorso anno. «Un fenomeno notato anche da altri gestori», commenta l’amministratore delegato di Uniacque, Pierangelo Bertocchi.

Utile di 4,6 milioni

Il dato arriva dalla relazione sul rendiconto 2023 della società del servizio idrico integrato, che martedì verrà presentato all’assemblea dei soci. «Il calo dei volumi, certamente positivo dal punto di vista ambientale, può essere legato a due aspetti – osserva Bertocchi –. Da un lato, i cittadini hanno colto le criticità legate alla siccità: anche le ordinanze emanate per invitare a contenere i consumi possono aver aiutato. Dall’altro, ci possono essere anche dei processi di ottimizzazione portati avanti dalle aziende».

Entrando nel dettaglio, infatti, il calo si è visto sia sulle utenze domestiche (da 58,4 a 55,7 milioni di metri cubi) sia su quelle non domestiche (da 16,8 a 16,4 milioni circa di metri cubi). E a scendere di quasi cinque milioni di euro sono stati di conseguenza i ricavi per Uniacque, che comunque chiude in attivo il 2023 con un utile d’esercizio di 4,6 milioni di euro, legato anche ad alcuni sviluppi positivi arrivati in corso d’anno, come il premio da 1,7 milioni di euro ricevuto dall’authority Arera.

Gli investimenti realizzati nel 2023 ammontano a 31,6 milioni di euro, in crescita di quasi 3 milioni sul 2022

Gli investimenti realizzati nel 2023 ammontano a 31,6 milioni di euro, in crescita di quasi 3 milioni sul 2022. In generale, dal 2020 la cifra è sempre andata salendo. L’exploit sembra destinato ad arrivare nell’anno in corso: grazie anche a importanti contributi Pnrr, si parla di sfiorare i 60 milioni di euro.

«Bilancio solido»

«Ci presentiamo in assemblea con un Bilancio solido – commenta il presidente di Uniacque, Luca Serughetti –, con un miglioramento di tutti gli indici economici e finanziari e con l’obiettivo di migliorare ancora gli investimenti e i servizi alla comunità e alle aziende. La strategia adottata nel corso di questi anni ci ha consentito di modificare la situazione storica aziendale, e di fare sì che anche un biennio imprevedibile come quello appena trascorso, per via di diversi fattori critici come l’emergenza energetica e la siccità, diventasse il motore di un ulteriore salto di qualità». Serughetti ricorda il lavoro iniziato nel 2021 «con il gravoso impegno di dare stabilità finanziaria alla società. Una condizione che si è rivelata fondamentale per affrontare un 2022 incredibilmente complesso, con costi per materie prime ed energia fuori controllo».

«È un momento positivo per la disponibilità idrica, grazie anche alle precipitazioni di queste settimane. I bacini sono pieni, non succedeva dal 2022»

Nel 2023 la situazione è migliorata sul fronte energetico, grazie anche a una serie di interventi di efficientamento che hanno portato a ridurre i consumi (e nel contempo sono un po’ calati i costi, dopo il picco di due anni fa).

Decisamente meglio anche la disponibilità di acqua, anche se ovviamente l’attenzione rimane alta: «È un momento positivo per la disponibilità idrica, grazie anche alle precipitazioni di queste settimane – dice Bertocchi –. I bacini sono pieni, non succedeva dal 2022».

Dodici Comuni «solitari»

È ancora in corso, per Uniacque, il percorso di aggregazione per diventare gestore unico in provincia di Bergamo: nel 2023 sono entrati Locatello e Selvino, ed è stato stretto l’accordo con Cogeide (che opera nella Bassa): qui il subentro di Uniacque avverrà il 1° luglio 2028. Restano una decina di Comuni vallari «ribelli», che in questi anni non hanno voluto aderire e mantengono una gestione autonoma, «in economia»: sono Olmo al Brembo, Isola di Fondra, Rota Imagna, Roncobello, Santa Brigida, Branzi, Cusio, Mezzoldo, Camerata Cornello, Averara, Vedeseta e Piazzatorre. Sempre in tema di aggregazioni, resta ancora aperta la partita con la ex Hidrogest sul «valore residuo» da liquidare.

Riorganizzazione aziendale

Martedì, dunque, tutto il quadro sarà sottoposto ai sindaci. E si guarda al futuro: «Sostenibilità, economia circolare, investimenti e continua spinta verso l’innovazione tecnologica e digitale sono gli elementi su cui continuiamo a puntare, per garantire a tutti i cittadini un approvvigionamento d’acqua di alta qualità, sicuro e sufficiente per soddisfare i bisogni primari – conclude Serughetti –. Una sfida che sapremo vincere se sapremo mettere le persone al centro. Iniziamo infatti anche una nuova fase di riorganizzazione aziendale, che sono sicuro ci porterà a nuovi e importanti risultati».

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