Primo Maggio, la preghiera del vescovo per i morti sul lavoro - Foto

LA CELEBRAZIONE. Monsignor Francesco Beschi ha voluto ricordare chi ha perso la vita o si è infortunato sul lavoro. Tantissime persone alla preghiera negli spazi aziendali del gruppo alimentare Ambrosini di Brusaporto.

È stata celebrata negli spazi aziendali del Gruppo alimentare Ambrosini di Brusaporto la Messa per il mondo del lavoro presieduta dal vescovo Francesco nel pomeriggio di mercoledì 1 maggio. Centinaia i presenti – tra cui dipendenti, autorità, sacerdoti e rappresentanti della Comunità ecclesiale territoriale – a cui monsignor Beschi ha rivolto l’invito a «pregare per i lavoratori, per chi ha perso la vita sul lavoro o è rimasto infortunato, per chi vive la precarietà e l’ingiustizia, per chi lascia la sua terra alla ricerca di un lavoro nella speranza di un futuro più sicuro».

Nell’omelia ha richiamato il messaggio dei vescovi italiani: «Il lavoro per la partecipazione e la democrazia» sottolineando come «il lavoro è opera partecipativa». «La partecipazione è espressione della dignità di ciascuno, è dinamica comunitaria, alimenta la vita comunitaria e nasce da relazioni comunitarie». Ha suggerito una visione integrale del lavoro che non lo veda separato «dalla vita familiare, dalla cura della salute, dal territorio inteso come mondi vitali, dalla salvaguardia del creato, da politiche sociali a sostegno dei più deboli».

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L’amministratore delegato Paolo Ambrosini ha ricordato la storia della sua famiglia. «I nostri genitori Carlo e Lucia ci hanno insegnato i valori autentici che sono stati la nostra strada maestra». Il sindaco Roberto Rossi ha osservato come l’attività dell’azienda sia l’emblema del «fare insieme». «La partecipazione che diventa collaborazione - ha detto - così come accade nel nostro paese tra amministrazione comunale e parrocchia, rappresenta un valore importante per tutta la comunità».

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