RadiciGroup, la svolta per il nylon con la tracciabilità fisica e digitale

INNOVAZIONE. La prima applicazione concreta di questo progetto sarà presentata alla fiera Techtextil, al via martedì 23 aprile a Francoforte.

Un filato di nylon che parla di sé grazie a un tracciante che rimane individuabile durante tutte le fasi di lavorazione, sia sul tessuto sia sul capo finito. È l’ultima novità di RadiciGroup, che presenterà la prima applicazione concreta di questo progetto alla fiera Techtextil al via martedì 23 aprile a Francoforte: un gilet realizzato da giovani designer del Poli.Design, la scuola di formazione post-laurea del Politecnico di Milano.

Con un investimento di mezzo milione di euro e due anni di ricerca RadiciGroup, in collaborazione con la piattaforma informatica FibreTrace, ha ottenuto la tracciabilità fisica del filato attraverso un additivo inorganico che ne lascia inalterate le performance estetiche, funzionali e tecniche, mentre un QR code riportato sul capo finito racconta tutte le fasi della produzione, dalla filatura alla tessitura, dal confezionamento al retail. Uno scanner, infatti, rileva la presenza del tracciante e trasmette i dati di provenienza alla piattaforma, alla quale il consumatore può accedere attraverso il QR code per avere tutte le informazioni sul capo lungo la catena di fornitura.

La tracciabilità consente, da un lato, di contrastare la contraffazione valorizzando i prodotti «made in Europe», secondo i principi del Regolamento sul Digital Product Passport promossi dall’Unione Europea, dall’altro di aumentare la consapevolezza dei consumatori su ciò che indossano, spingendoli a fare scelte di acquisto più sostenibili.

«Questo progetto è il frutto di circa due anni di lavoro del nostro team di ricerca e sviluppo - sottolinea Filippo Bona, R&D manager di RadiciGroup Advanced Textile Solutions -. Siamo molto orgogliosi di portare sul mercato la prima soluzione di tracciabilità fisica e digitale applicata al nylon e pensiamo di estendere questa iniziativa anche alle altre fibre prodotte dal Gruppo».

Capi dei designer del Politecnico

Tutto dipenderà dalla risposta del mercato, decisiva anche nel determinare l’impatto di questa innovazione sul costo del prodotto. I capi esposti a Francoforte sono realizzati da designer del Poli.Design, la scuola di formazione post-laurea del Politecnico di Milano, ai quali è stato chiesto di realizzare dei capi a partire da alcuni filati innovativi del Gruppo. Con il Radilon Chill-fit Anna Bertini ha creato un completo da ciclismo con caratteristiche di traspirabilità e protezione dai raggi UV massimizzate, mentre Ya-Sheng Yu ha realizzato un outfit con i filati in nylon riciclato Renycle e un giaccone che coniuga le tendenze moda nel design e nei colori con durabilità e piacevolezza al tatto usando il Biofeel Eleven.

«Nell’ottica di un futuro del tessile a minor impatto ambientale - afferma Bernardo Staiano, Business Area Manager Apparel & Technical di RadiciGroup Advanced Textile Solutions - ci proponiamo di essere dei partner strategici dei nostri clienti su temi come l’economia circolare e l’innovazione, proponendo soluzioni di sostenibilità concrete e applicabili. È un percorso che abbiamo intrapreso da diversi anni e che vogliamo continuare a rafforzare, collaborando con tutti gli attori della filiera per arrivare al consumatore con proposte di qualità, a ridotto impatto ambientale e, appunto, tracciabili».

Con 3.000 dipendenti, un fatturato di 1,5 miliardi di euro e un network di unità produttive e sedi commerciali dislocate in Europa, Nord e Sud America e Asia, il gruppo di Gandino è leader mondiale nella produzione di una vasta gamma di intermedi chimici, polimeri di poliammide, tecnopolimeri ad alte prestazioni e soluzioni tessili avanzate, tra cui filati in nylon, filati in poliestere, filati provenienti da recupero e da fonti bio, non tessuti e dispositivi di protezione in ambito sanitario e industriale.

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