Produzione 2020, in provincia -10%
Nel 4° trimestre lieve rialzo, ordini ok

Nell’ultima parte del 2020, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio, la produzione manifatturiera in provincia di Bergamo ha continuato a crescere, seppur con minore velocità. Il presidente Mazzoleni: «L’aumento di ordini fa ben sperare».

I segnali di recuperano continuano, anche se rallentano un po’ rispetto al terzo trimestre. Nell’ultima parte del 2020, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio, la produzione manifatturiera in provincia di Bergamo ha continuato a crescere, seppur con minore velocità per via del nuovo peggioramento della situazione sanitaria, dopo il crollo della prima metà dell’anno e il recupero intenso, seppur parziale, del terzo trimestre. Così le imprese industriali con almeno 10 addetti hanno fatto segnare un incremento dell’ 1,1%, mentre quelle artigiane con almeno 3 addetti evidenziano una ripresa più marcata, pari al +5,7%. Nonostante questi risultati positivi, in controtendenza con il dato nazionale dove la produzione ha mostrato un calo nel quarto trimestre, i livelli pre-Covid non sono ancora stati raggiunti: la variazione rispetto all’analogo periodo del 2019 è pari al -2,5% per l’industria e al -2,2% per l’artigianato.

Il risultato medio del 2020 registra quindi una perdita pesante per il manifatturiero bergamasco, penalizzando in questo caso più le imprese artigiane (-11,3% a Bergamo, -11,9% in Lombardia), colpite duramente nella prima parte dell’anno, rispetto a quelle industriali (-9,2% a Bergamo, -9,8% in Lombardia). Per l’industria orobica l’indice di produzione, dopo aver raggiunto il minimo storico nel secondo trimestre (85,2), recupera nella seconda metà dell’anno a quota 104,3.

Nel 2020 tutti i settori hanno registrato una contrazione, più accentuata per la filiera della moda, che archivia perdite superiori al 20%. La meccanica, il comparto più rilevante in termini dimensionali, la gomma-plastica e l’industria alimentare registrano flessioni inferiori alla media, mentre perdite più ridotte sono legate alla chimica-farmaceutica.

La variazione media annua del fatturato (-9,2%) è identica a quella della produzione, mentre è marcata la crescita negli ultimi tre mesi dell’anno degli ordini interni (+5,9%) e, soprattutto, di quelli esteri (+11,6%), lasciando sperare in un possibile rafforzamento della ripresa ad inizio 2021.

Il saldo del numero di addetti tra inizio e fine periodo risulta lievemente negativo (-0,1%), con tassi di ingresso e uscita in crescita ma su livelli decisamente inferiori all’analogo periodo del 2019. Le imprese industriali che hanno fatto ricorso alla Cassa nel quarto trimestre del 2020 sono il 31% del campione, un valore ancora molto elevato ma in fase di normalizzazione dopo il boom dei primi due trimestri.

Le aspettative degli imprenditori evidenziano una crescita dei livelli di fiducia, per produzione (+8,5%), domanda estera (+6,5%) e occupazione (+2,6%). Nell’artigianato, come detto, la ripresa è più marcata nel quarto trimestre, mentre nel bilancio complessivo 2020, fatturato (-11,3%) e ordini interni (-11,4%) mostrano flessioni allineate a quella produttiva. La variazione di addetti torna negativa negli ultimi tre mesi, con un saldo di -0,2% dovuto soprattutto alla crescita del tasso di uscita (1,7%): la tenuta occupazionale nel 2020 è dovuta anche all’allargamento dei criteri di accesso alla Cassa, utilizzata nel quarto trimestre dal 28% delle imprese artigiane. Nonostante i risultati positivi degli ultimi tre mesi dell’anno, le aspettative degli imprenditori evidenziano miglioramenti solo marginali rispetto ai livelli di fiducia.

Commentando complessivamente questi numeri, il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni rileva come «alcuni settori hanno avuto prestazioni sorprendenti, date le circostanze, altri sono rimasti ancora in pesante crisi. Nonostante la Bergamasca sia stata tra i territori più colpiti dalla pandemia, la sua produzione industriale ha avuto comunque un risultato annuo migliore di quello regionale. Guardando il futuro, la crescita degli ordini e dei livelli di fiducia ci permettono di confidare nelle nostre capacità di recupero in questo nuovo anno. Determinanti saranno il contenimento dell’epidemia, la campagna vaccinale e la capacità del nuovo governo Draghi di dare indirizzo e rapida concretezza al Recovery Plan».

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