Il codice fiscale errato va segnalato al Comune

BUROCRAZIA. Generazione, produzione e invio del nuovo documento competono solo all’Agenzia delle Entrate. Diffidare di altri messaggi.

Anche nell’era del digitale si può incappare in un codice fiscale errato, con tutte le (spiacevoli) conseguenze del caso. La stringa alfanumerica composta dai sedici caratteri che caratterizzano i dati anagrafici del cittadino è, infatti, la chiave indispensabile per identificare ogni persona in tutti i rapporti che la stessa ha con gli enti, le organizzazioni e l’Amministrazione pubblica; ma se la chiave è sbagliata, non si entra. Vale, per citare solo un paio di esempi, per l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (SSN) e per la scelta del medico, che si possono fare solo tramite il proprio codice fiscale. Nel caso di dati errati, il primo passo da fare, essendo iscritti all’Anagrafe della popolazione residente (Anpr), è quello di rivolgersi al proprio comune di residenza; se invece non si è iscritti all’Anpr, è necessario rivolgersi a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, esibendo un valido documento di riconoscimento.

L’attribuzione

Ricordiamo che il codice fiscale (Cf) viene attribuito, attraverso il sistema telematico di collegamento con l’anagrafe tributaria: per i neonati, dal Comune, al momento della prima iscrizione nei registri d’Anpr; per i cittadini stranieri che presentano domanda di ingresso nel territorio dello Stato per lavoro subordinato o ricongiungimento familiare, dagli Sportelli Unici per l’Immigrazione; per i cittadini stranieri che richiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, dalle Questure. I cittadini italiani residenti all’estero possono chiedere il codice fiscale alla rappresentanza diplomatico consolare italiana nel paese di residenza.

È importante ricordare che la generazione del codice fiscale, la produzione e l’invio della tessera sono esclusivamente a cura dell’Agenzia delle Entrate. Tranne la Sogei (Società generale d’informatica Spa) nessun altro soggetto è autorizzato a produrre software per il calcolo del codice fiscale e tanto meno a stampare la relativa tessera. È bene, quindi, ignorare i vari messaggi generati da altri soggetti che possono pervenire tra i tanti messaggi al cellulare o in posta elettronica e i tanti programmi che si trovano in Internet.

Chi non ha ancora il codice fiscale può richiederlo all’Agenzia delle Entrate utilizzando il modello AA4/8 disponibile (insieme alle istruzioni) sul sito delle Entrate. Il modello può essere presentato in presenza (anche tramite un delegato) o con una Pec a un qualunque ufficio delle Entrate. Nel primo caso è necessario prenotare un appuntamento nella sezione in home page «Contatti e assistenza» del sito delle Entrate. Info: www.agenziaentrate.gov.it

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