Contratto distribuzione, dopo oltre quattro anni aumento di 240 euro

IL RINNOVO. Prevista anche una tantum di 350 euro. Tra le causali per i contratti a termine saldi e festività. I sindacati: «Raggiunto l’accordo grazie allo sciopero».

È stato più lungo il periodo di vacanza contrattuale (oltre quattro anni), che quello della durata effettiva del contratto (12 mesi: dal 1o gennaio al 31 dicembre 2019). Nel mezzo ci sono stati una pandemìa - e i supermercati sono stati tra i pochissimi esercizi a essere rimasti aperti - e un’inflazione che ha eroso le buste paga dei lavoratori. Tanto che le parti - Federdistribuzione insieme a Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil - a fine 2022 hanno firmato un Protocollo straordinario che prevedeva un una tantum di 350 euro lordi e 30 euro lordi di aumento mensile da aprile 2023 (entrambi al quarto livello).

Le parti hanno trovato la quadra su un aumento di 240 euro lordi (al quarto livello), a cui si aggiunge un una tantum di 350 euro lordi (175 euro con la retribuzione di luglio 2024, i rimanenti 175 a luglio 2025).

Il rinnovo

Ora il contratto nazionale della Distribuzione moderna organizzata è stato rinnovato - al momento si tratta di un’ipotesi di accordo - e resterà in vigore fino al 31 marzo 2027, con decorrenza, per la parte economica, dal 1 aprile 2023. Le parti hanno trovato la quadra su un aumento di 240 euro lordi (al quarto livello), a cui si aggiunge un una tantum di 350 euro lordi (175 euro con la retribuzione di luglio 2024, i rimanenti 175 a luglio 2025). Riguardo agli aumenti, viene considerata prima tranche quella erogata ad aprile dell’anno scorso, la seconda - di 70 euro - è fissata al 1 aprile 2024, la terza - di 30 euro - scatta il 1 marzo 2025, la quarta - di 35 euro - a far data dal 1 novembre 2025, altri 35 euro dal 1 novembre 2026 e gli ultimi 40 euro dal 1 febbraio 2027. È previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120 a 155 euro annui.

Dopo lo sciopero la trattativa

«Grazie al segnale forte lanciato il 30 marzo con il nostro sciopero si è finalmente raggiunto questo importante accordo che chiude il quadro dei rinnovi del terziario - affermano i segretari generali provinciali Nicholas Pezzè (Filcams-Cgil), Claudia Belotti (Fisascat-Cisl) e Anila Cenolli (Uiltucs-Uil) -. Dopo quella mobilitazione, infatti, Federdistribuzione era tornata al tavolo rivedendo la propria posizione. Ora sottoporremo ai lavoratori nelle assemblee l’ipotesi di accordo raggiunta, per l’approvazione finale». In Bergamasca questo contratto interessa una platea di circa 20 mila addetti.

Sempre sul fronte normativo, è stata aggiornata la classificazione dei profili professionali e il part-time minimo sale da 18 a 20 ore settimanali

I temi al centro

Maglie larghe per le causali di stipula, rinnovo e proroga dei contratti a tempo determinato oltre i 12 mesi. Sono considerate ragioni valide, tra le altre, per la durata di un contratto a termine fino a 24 mesi i saldi, le festività natalizie e pasquali, le nuove aperture. Sempre sul fronte normativo, è stata aggiornata la classificazione dei profili professionali e il part-time minimo sale da 18 a 20 ore settimanali. Inoltre vengono previsti ulteriori congedi retribuiti per le donne vittime di violenza, con il diritto ad astenersi dal lavoro fino a 90 giorni lavorativi per motivi connessi al percorso di protezione. Secondo il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, «l’accordo fornisce risposte economiche ai lavoratori per i prossimi anni, tenuto conto di quanto già erogato nei mesi scorsi, e introduce novità normative in un settore che è in continua evoluzione e che necessita di soluzioni specifiche».

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