«Più corse dei bus da e per Bergamo nelle ore di punta»

Il sondaggio. Le città italiane sono congestionate dal traffico e dal conseguente inquinamento. I dati del rapporto «Pendolaria-Speciale aree urbane» di Legambiente, diffusi mercoledì scorso, sono impietosi. L’Italia si conferma la nazione europea più legata all’utilizzo dell’auto, con 666 veicoli ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. In Lombardia sei capoluoghi, tra cui Bergamo e Brescia, si posizionano tra le 610 e le 640 auto ogni mille abitanti, gli altri addirittura tra 640 e 700.

Le città italiane sono congestionate dal traffico e dal conseguente inquinamento. I dati del rapporto «Pendolaria-Speciale aree urbane» di Legambiente, diffusi mercoledì scorso, sono impietosi. L’Italia si conferma la nazione europea più legata all’utilizzo dell’auto, con 666 veicoli ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. In Lombardia sei capoluoghi, tra cui Bergamo e Brescia, si posizionano tra le 610 e le 640 auto ogni mille abitanti, gli altri addirittura tra 640 e 700.

«L’ultima legge di bilancio – segnala Legambiente – per la prima volta dal 2017 non prevede fondi né per il trasporto rapido di massa, il cui fondo è stato definanziato, né per la ciclabilità e la mobilità dolce».

Il nostro sondaggio sulla mobilità: gli utenti chiedono di potenziare il trasporto pubblico

Eppure, dalla «Prima indagine sulla mobilità a Bergamo e provincia», realizzata da L’Eco di Bergamo in collaborazione con Atb, emerge la disponibilità a passare dall’auto a bus e treni. L’indagine si può leggere su eco.bergamo, la rivista di ambiente, ecologia, green economy in edicola domenica 10 marzo gratis con L’Eco (resta poi disponibile in edizione digitale su questo sito). Chi parte dalla provincia sceglierebbe di più il trasporto pubblico se i collegamenti con il capoluogo fossero più diretti nelle ore di punta. Le attenzioni dovrebbero riguardare i tempi di percorrenza anche in città, dove sarebbero proficue una viabilità urbana a misura di mezzo pubblico più che di auto e l’intensificazione delle corse verso alcuni punti strategici, come l’ospedale Papa Giovanni XXIII e Città Alta, considerate insufficienti soprattutto di sera.

Dalla provincia alla città sui mezzi per lavoro o studio, dal capoluogo anche per raggiungere i luoghi per lo svago e lo sport

Le preferenze sono quasi opposte tra i residenti a Bergamo e in provincia. Il 75% dei bergamaschi che utilizza i mezzi pubblici, a prescindere dalla ragione dello spostamento, si muove tra Comuni diversi, mentre solo un quarto all’interno dello stesso Comune. Tra chi risiede in provincia, però, il dato di chi si sposta tra più Comuni sale al 92%, mentre solo l’8% resta all’interno del medesimo Comune, spesso uno dei più grandi, come Treviglio, Seriate e Dalmine. Al contrario, tra chi vive a Bergamo la ripartizione delle percentuali è molto più equa: il 57% dei rispondenti al questionario che risiedono nel capoluogo afferma di spostarsi all’interno della sola città, mentre il 43% dice di muoversi prevalentemente verso Comuni diversi. In questo caso, i sette Comuni più citati sono Treviglio, Seriate, Stezzano, Dalmine, Orio al Serio, Curno, Ponte San Pietro, a cui si affiancano anche centri più piccoli o piuttosto lontani dalla città.

Il 40% di chi parte dalla provincia va a Bergamo, la maggioranza di chi parte dalla città si sposta all’interno del capoluogo

Chi parte dalla provincia effettua spostamenti su tratte lunghe, spesso bidirezionali, rivolte verso Bergamo all’andata e il paese di residenza al ritorno. Il 40% di chi parte dalla provincia ha il capoluogo come destinazione: Bergamo attira i bergamaschi quasi quanto tutti gli altri centri sommati tra loro. Al contrario, la maggioranza di chi parte da Bergamo si sposta per tratte brevi, soprattutto all’interno della città stessa. Tre quarti di chi arriva dalla provincia sono lavoratori e studenti. Al contrario, tra chi parte da Bergamo poco meno del 50% si muove sui mezzi pubblici anche per ragioni di svago e un 23% anche per raggiungere palestre e palazzetti sportivi fuori città. I due dati scendono al 36% e al 17% tra chi parte dalla provincia. Visti i tempi lunghi per gli spostamenti con i mezzi pubblici e l’assenza di corse serali, chi abita fuori città preferisce restare entro i confini municipali per lo svago e lo sport.

Il nostro sondaggio sulla rivista di ambiente, ecologia, green economy in edicola domenica 10 marzo gratis con L’Eco

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