Le Grotte delle Meraviglie capolavoro della natura

Un gioiello. Il complesso delle Grotte delle Meraviglie, gioiello carsico lombardo situato in Valle Brembana, si apre entro il bancone calcareo di color grigio chiaro che sovrasta la provinciale della Valle Brembana in prossimità della galleria di Zogno. La formazione geologica è quella denominata «Calcare di Zù», ricca di coralli, del Retico Inferiore

Il complesso delle Grotte delle Meraviglie, gioiello carsico lombardo situato in Valle Brembana, si apre entro il bancone calcareo di color grigio chiaro che sovrasta la provinciale della Valle Brembana in prossimità della galleria di Zogno. La formazione geologica è quella denominata «Calcare di Zù», ricca di coralli, del Retico Inferiore

Il complesso ha due accessi. Quello superiore è costituito da una stretta apertura (Büs de la Marta) in località Ravagnì (non aperto alle visite turistiche), che consente la discesa lungo una serie di pozzi verticali, con un dislivello complessivo di 70 metri circa. L’ingresso inferiore, ubicato nel piccolo parco sovrastante la strada provinciale della Valle Brembana, offre una comoda via di accesso alle grotte per una galleria artificiale, scavata nella roccia, lunga 75 metri, con andamento sinuoso e in leggera salita fino a raggiungere la grotta più interna. Il complesso presenta spunti di notevole interesse sia per la comprensione delle vicende geologiche legate alla formazione della cavità, sia per i fenomeni carsici riccamente rappresentati.

Sette anni di scavi nella roccia

Le grotte devono la fama alla generosità e alla tenacia di Ermenegildo Zanchi, che ne fece una delle prime grotte turistiche d’Italia nel 1939. Nel 1932 Zanchi, pioniere speleologo, si calava con una corda e una lanterna nel Büs de la Marta, lungo un pozzo profondo 70 metri. Ci vollero 7 anni per scavare nella roccia 250 metri di sentiero, compreso nel parco delle grotte, e 75 metri di galleria che consentisse l’accesso alla cavità dal basso, ai piedi del bancone calcareo in cui si sviluppa la cavità. Dal 1939 al 1969, l’anno della morte dello Zanchi, le Grotte, dotate di illuminazione elettrica, di una biglietteria e del supporto di guide, conobbero un successo di pubblico notevole, anche per la vicinanza con la stazione termale di San Pellegrino Terme, dove Zanchi scoprì e aprì un’altra grotta turistica, le Grotte del Sogno. Dopo la morte di Zanchi, le grotte vennero chiuse. Solo nel 1983 furono riaperte per merito del Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole, a cui fu donata la proprietà del complesso dalle eredi Zanchi.

Le visite curate dal Gruppo Speleologico omonimo dal 2003. Ingresso sopra la provinciale della Valle Brembana vicino a Zogno

Furono chiuse nuovamente dopo 10 anni e cedute successivamente al Comune di Zogno. Furono riaperte ufficialmente il 27 settembre 2003. Da quell’anno il Gruppo Speleologico Grotte delle Meraviglie si occupa della gestione del sito e di accompagnare i turisti nella visita. Recentemente il parco delle Grotte è stato ampliato fino a comprendere due grotte sepolcrali multiple eneolitiche (la grotta di Andrea e il büs del Tabac), i cui corredi funebri e resti scheletrici sono depositati nel Museo della Valle di Zogno.

Da una galleria artificiale scavata nella roccia fino all’interno. Tra le prime turistiche, scoperte da Ermenegildo Zanchi nel 1932

L’ecosistema interno formatosi nel corso del tempo e sempre rispettato dai gestori è un capolavoro della natura, ricco di concrezioni con le forme più fantasiose, dove ancora oggi si possono trovare testimonianze dei fenomeni carsici del passato. Un ecosistema prezioso, da conservare e da valorizzare per le future generazioni.

Mondo geologico fuori porta

Le Grotte delle meraviglie permettono di avvicinarsi al mondo della geologia visitando un capolavoro della natura a pochi chilometri da Bergamo.

Prenotare il giorno e il turno sul sito

Le domeniche di apertura si trovano sul sito www.grottedellemeraviglie.com. L’ingresso è previsto solo a turni con prenotazione sul sito. Le visite si tengono dalle 14,30 alle 17 secondo i turni prestabiliti e durano circa 45 minuti. Per informazioni e prenotazioni dei gruppi: 3664541598 (ore serali), [email protected].

Grotta del Laghetto, fenomeni carsici

Il percorso della visita inizia nella prima piccola galleria naturale, passando per la Grotta del Laghetto, che conserva, oltre a un ricco apparato di concrezioni, le testimonianze dei fenomeni carsici all’origine della cavità.

Zona Labirinto, la profondità

Il percorso della visita alle Grotte delle Meraviglie continua nella zona denominata Labirinto, che offre uno spaccato sulla parte più profonda della splendida cavità naturale scoperta nel 1932 da Ermenegildo Zanchi.

Salone dell’Aquila, forme naturali

La tappa successiva della visita guidata alle Grotte è il Salone Centrale, di ampie dimensioni, chiamato anche Salone dell’Aquila. Il luogo appare decorato in modo vario e abbondante dalle forme naturali più fantasiose.

Concrezioni come meduse

Infine si prosegue su un ponticello che supera un dislivello tra bianche pareti calcaree e formazioni a medusa, per terminare lungo una stretta scalinata nella saletta terminale, riccamente concrezionata.

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