Superbonus 110%, rinnovato al 2023: via libera in Consiglio dei ministri

Ok del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza. Crescita al 6%, il debito cala.

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. La riunione a Palazzo Chigi è terminata, dopo un’ora e quaranta circa, tenutasi nel corso della mattinata di mercoledì 29 settembre.

«La situazione sanitaria ed economica è nettamente migliorata negli ultimi mesi. Nel nostro Paese, ciò è avvenuto grazie a misure preventive ben calibrate, al grande sforzo del personale sanitario, alla consapevole disciplina dimostrata dai cittadini, alle misure di sostegno economico attuate dal Governo e, in misura crescente, all’avanzamento della campagna di vaccinazione contro il Covid-19» si legge nella premessa alla Nota di aggiornamento al Documento di economia a finanza, firmata dal ministro dell’Economia Daniele Franco.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi alle ore 16.00 terrà una conferenza stampa insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.

Nel 2021 il Pil si attesterà a +6% e nel 2022 segnerà un +4,7% programmatico. È quanto si legge nella bozza della Nadef sul tavolo del Consigli dei Ministri e visionata dall’Ansa. Nel documento si prevede quindi che gli interventi in programma per il prossimo anno spingeranno la crescita di mezzo punto percentuale: si parte infatti da +4,2% tendenziale. Nello scenario programmatico la crescita del Pil sarà poi del 2,8 per cento nel 2023 e 1,9 per cento nel 2024. «Il più alto livello di Pil e il minor deficit fanno anche sì che il rapporto tra debito pubblico e prodotto non salga ulteriormente quest’anno, come previsto nel Def, ma scenda invece al 153,5 per cento, dal 155,6 per cento nel 2020». L’occupazione cresce nel 2021 del 6,5%, mentre nel 2020 era crollata del 10,3%. Il tasso di disoccupazione è del 9,6% nel 2021, rispetto al 9,3% del 2020.

Una ripresa prolungata dell’inflazione potrebbe costituire un rischio per la crescita. I recenti rincari legati all’aumento dei prodotti energetici «potrebbero persistere per un periodo più lungo di quanto attualmente scontato dai futures su petrolio e gas», si legge nella Nadef. Se così fosse, l’inflazione più alta «ridurrebbe il potere d’acquisto delle famiglie e farebbe rallentare la ripresa» e su un orizzonte più lungo potrebbe innescare un rialzo dei salari con «conseguente persistenza dell’impulso inflazionistico». L’aspettativa di una risposta delle banche centrali potrebbe a quel punto causare tensioni nei mercati finanziari.

Tra le misure confermate quella del superbonus al 110%, come ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli: «Molto positivo il prolungamento di misure adottate al Mise nel corso del 2020 come il Superbonus 110%, Transizione 4.0 e il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi».

Oltre alla proroga al 2023 del Superbonus, nel testo della Nota trova spazio anche il rinnovo della cassa integrazione d’emergenza e la proroga dei termini delle domande per l’assegno unico fino al 31 ottobre.

«Gli interventi di politica fiscale che il governo intende adottare determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del Pil nell’anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle Pmi e per la promozione dell’efficientamento energetico e dell’innovazione. Si avvia inoltre la prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali e si prevede che l’assegno unico universale per i figli sia messo a regime» si legge nella bozza della Nadef che è sul tavolo del Consiglio dei ministri.

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