Marocco, i fondi raccolti da Caritas andranno alla popolazione

LA SOTTOSCRIZIONE. I distinguo del governo di Rabat riguardano solo gli aiuti di Stato e non le donazioni dei civili attraverso enti religiosi

Più di 2mila morti, molte decine di migliaia di sfollati, e il bilancio non è ancora definitivo. Il terremoto che ha colpito venerdì notte il Marocco, con epicentro a circa 70 chilometri di distanza da Marrakech, sta mettendo in ginocchio un’intera nazione. Nelle scorse ore il Governo di Rabat ha fatto sapere che accetterà aiuti solo da quattro altri Stati, ovvero Spagna, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi, mentre erano già pronti a partire volontari da mezzo mondo, compresa l’Italia. La notizia ha disorientato tanti, anche nella nostra provincia: fin dalle prime ore successive al terremoto, infatti, la Caritas diocesana bergamasca, insieme a L’Eco di Bergamo e a Fondazione Diakonia, ha aperto una raccolta di fondi proprio per sostenere le popolazioni colpite dal sisma.

Il chiarimento

Ebbene, nella giornata di lunedì è arrivato il chiarimento: il rifiuto del Marocco riguarda esclusivamente gli aiuti di Stato, quindi non la solidarietà che arriva dalla popolazione civile, né tantomeno quella delle istituzioni ecclesiastiche. Lo ha ribadito anche il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello: «Noi possiamo accompagnare Caritas Marocco finanziando le loro attività – ha detto –. Come abbiamo già detto in altre occasioni, scoraggiamo raccolte di beni materiali, ma favoriamo le possibili raccolte fondi». Sì dunque agli aiuti in denaro, che serviranno in parte anche nella prima fase di emergenza, e poi per la ricostruzione degli edifici e il ripristino dei servizi interrotti; ciò che invece viene sconsigliato è la raccolta di beni materiali. Cibo e vestiti stanno già arrivando dalle comunità locali. Eventuale altro materiale potrebbe quindi non essere utile.

Dall’Italia e dalla Svizzera, dagli Stati Uniti e dal Kuwait, ma anche da Turchia, Israele e da altri Stati sono in partenza almeno 3.500 volontari alla volta delle zone più colpite dal sisma. I bergamaschi che desiderano far sentire la loro presenza alle popolazioni terremotate del Marocco, possono farlo aderendo alla sottoscrizione della Caritas. «Qualcuno, dopo aver sentito le notizie sul rifiuto agli aiuti da parte del Marocco, ci ha scritto manifestando la propria preoccupazione – dice don Roberto Trussardi, direttore di Caritas di Bergamo –. Vorrei tranquillizzare tutti sul fatto che le donazioni che stiamo raccogliendo verranno consegnate direttamente alla popolazione. Ciò non avverrà subito, ma quando avremo capito quali saranno gli interventi migliori da sostenere». Al momento la sottoscrizione si limiterà a raccogliere i fondi che arriveranno dal territorio; eventuali decisioni sulle collette straordinarie legate alla raccolta saranno comunicate in futuro.

Come donare

È possibile sostenere gli interventi di Caritas e della Diocesi di Bergamo attraverso il c/c intestato a Fondazione Diakonia Onlus conto corrente postale (con detrazione fiscale) Iban: IT31A0760111100001048525214; ooppure con il c/c intestato a Diocesi di Bergamo Caritas conto corrente postale Iban: IT22S0760111100000011662244. Causale versamento: «Colletta terremoto Marocco 2023».

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