Preti, Religiosi e Suore nelle necrologie degli Anni Cinquanta

Spiravano nel bacio del Signore, le loro anime tornavano a Dio muniti dei conforti religiosi, i funerali erano meste cerimonie sebbene i negozi restassero chiusi e tutto il paese fosso comandato a partecipare. Analizzando le espressioni religiose si possono rileggere i cambiamenti nella vita religiosa e della comunità. Un viaggio nelle vite degli ecclesiastici che hanno abitato conventi e canoniche.

Ho ancora ben presente l’espressione di sorpresa della docente della Facoltà di Sociologia della Gregoriana, moglie del grande giornalista Franco Venturini, che insegnava giornalismo, quando le mostrai una copia de L’Eco di Bergamo di quarant’anni fa, allorché sfogliò le pagine con le numerose necrologie con le foto dei defunti. Una singolarità del quotidiano di provincia, che testimoniava quanto il giornale fosse radicato nel popolo che affidava anche alla carta stampata la notizia di eventi dolorosi che toccavano la famiglia, gli amici o la comunità di un defunto. E anche la foto giocava la sua parte.

Negli anni presi in considerazione – dal 1950 al 1959 – ancora non compaiono le foto. I testi rivelano il sentire religioso del tempo, quando abbondavano espressioni del tipo: «è spirato nel bacio del Signore»; «munita dei conforti religiosi è tornata a Dio l’anima di…», «non fiori ma preghiere e opere di bene»….Così come si usava parlare di “mesta cerimonia”. Hanno un loro posto rilevante sacerdoti, religiosi e religiose, fedeli legati ai terz’ordini francescano e benedettino, ecc. Sono state presenze significative sia nell’ambito delle famiglie che hanno visto il nascere e lo svolgersi della loro vocazione, come pure nelle comunità estese o minuscole della nostra diocesi. Compaiono così figure che hanno lasciato grandi impronte.

L’epoca considerata è ancora relativamente tranquilla dal punto di vista della vita religiosa di una diocesi che ha una storia ricca e che si estende in pianura come nelle Valli Brembana, Seriana, Imagna, Cavallina.
Chiedo comprensione per le forzate omissioni. Ricorderemo che sono gli anni preconciliari: Messe in latino, paramenti neri nella liturgia funebre, preti in talare, campane in libertà, seminari ricchi di giovani, laici con la tessera dell’Azione Cattolica, quaresima rigida, pulpiti severi contro il ballo, spettacoli castigati di cinema e teatri in sale parrocchiali, matrimoni religiosi. In questo quadro hanno dato la loro testimonianza sacerdoti e suore oggetto di amore e di rispetto indiscussi. Magari secondo il motto poco elegante: «precc, mòneghe e frà, leàga ‘l capèl e lasài ‘ndà», ma indiscussi protagonisti nella vita dei nostri paesi.

Nel 1953 venne a mancare il grande vescovo milanese Adriano Bernareggi al quale successe il cremonese Giuseppe Piazzi. Nel 1951 a Milano si spegneva il vescovo cappuccino Camillo Vittorino Facchinetti, vicario apostolico di Tripoli, originario di Gorlago. Nel 1957 moriva il vescovo Illuminato Eligio Colombo dei Minori, Prefetto Apostolico di Misurata, originario di Terno d’Isola.

Tra i parroci deceduti in quegli anni ricorderemo Remigio Negroni di Alzano Maggiore; Adamo Telini, arciprete di Bariano, Pasquale Montanelli, prevosto di Ardesio, Francesco Colombo di Calcinate; Francesco Vistalli di S. Alessandro in Colonna; Giuseppe Radici di Scanzo; Giuseppe Conti di Valtesse; Carlo Belli, parroco di Filago; Giambattista Lombardi di Ponte S. Pietro; Vittorio Adobati di Mapello; Leopoldo Gentili, per 53 anni prevosto di Predore; Bartolomeo Ferrari di Vertova; Attilio Urbani di Torre Boldone, don Pietro Cardinetti già parroco di Costa Imagna; Severino Vitali di Osio Sopra; Giovan Battista Zambetti di Desenzano al Serio, celebre predicatore; Domenico Carissoni, parroco di Sombreno; Gian Maria Carrara, già parroco di Ogna; don Francesco Carissoni, già prevosto di Sorisole; Luigi Rota di Orio al Serio; don Giovanni Trussardi, emerito di Fino del Monte; Luigi Moreschi di Chignolo d’Isola; Carlo Bassani di Sedrina; Giacomo Carrara di Fuipiano al Brembo; Giuseppe Micheletti di Olmo al Brembo; Andrea Carrara, parroco di Piario; Marcello Colombi emerito di Leffe; Eugenio Mapelli di Branzi; Giovanni Trapletti, da 43 anni parroco di Valsecca; Giacinto Bani di Solza; Leone Foiadelli di Locate; Luigi Locatelli emerito di Presezzo; Pietro Terzi di Brusaporto; Davide Brigenti di S. Giovanni Bianco; Luigi Giovanzana di Pradella; Giovanni Manzoni di Osio Sotto; Pietro Bonicelli di Tavernola; Benedetto Merati di Cividate al Piano; Giovanni Alberini di Curno; Marco Pansera, emerito di Morengo; Bartolomeo Imberti di Selvino; Ernesto Adami di Alzano Superiore; Tarcisio Cavagna di Cenate S. Leone; Angelo Pedrinelli di Carvico; Aquilino Stefani di Grassobbio.

Don Faustino Volpi
Vigolo, 6 gennaio 1950

Tra i sacerdoti che svolsero il loro ministero in altri ambiti pastorali ci piace ricordare Francesco Tamanza, rettore del Collegio San Defendente di Romano Lombardo; Lino Milesi, assistente provinciale delle Acli, vittima di incidente stradale ad Arezzo a 35 anni; Paolo Merati, canonico Arcidiacono; Nunzio Gambirasio e Cesare Carminati dei Preti del S. Cuore.

Dei religiosi possiamo nominare Padre Marco Righi, domenicano rettore della chiesa di S. Bartolomeo in città; Padre Marco Vitali dei Minori, cappellano militare; Padre Domenico dell’Ausiliatrice, passionista della Basella; Padre Alessandro Josselin, Generale dei Passionisti deceduto in Francia; Padre Patrizio, passionista di Ghisalba missionario in Tanganika; Padre Gerardo Lazzari, cappuccino di Cologno al Serio; Padre Mario Croveri dei Padri Giuseppini di Ossanesga; Padre Benedetto Rota, saveriano di Almenno S. Salvatore, missionario in Pakistan.

Un posto molto rilevante è occupato dalle Suore di vari Istituti impegnate negli asili, nelle scuole, negli ospedali, nelle Case di Riposo, ecc. Alcuni nomi: Maria Elisabetta Mazza, Fondatrice Istituto S. Maria Assunta; Madre Ignazia Vitali del Monastero di S. Benedetto in città; Suor Felicina Musesti, Economa Generale delle Poverelle; Madre Dorotea Cantamessa, Superiora delle Orsoline di Gandino; Suor Caterina Vavassori, sorella di don Bepo; Madre Maria Greci delle Ancelle della Carità alla Casa del Boldesico di Grumello del Monte; Suor Gesualda Ferrari, Madre Generale delle Orsoline di Somasca; Suor Carolina delle Suore Ausiliatrici del Purgatorio; Madre Ignazia Pessina Generale delle Figlie del S. Cuore di Bergamo; Suor Paolina Cominardi delle Suore di Maria Bambina, da 24 anni guardarobiera del Seminario di Clusone; Madre Maria Pia Vernazza, Superiora Generale delle Suore Terziarie Cappuccine; Catina Facchinetti e Lucia Bonetti della Compagnia di S. Angela Merici; Madre Elisa Grisa, ex Superiora Generale delle Sacramentine di Bergamo.

Infine non andranno dimenticate tante anime benemerite davanti a Dio e ai fratelli: Erminia Antona-Traversi della S. Vincenzo di Bergamo; Maria Fratus , Terziaria Francescana e Presidente della Conferenza S. Vincenzo di Trescore Balneario; Cristina Caffi, Terziaria Francescana; Principe Giovanni Maria Gonzaga di Vescovato.

OGNI VITA UN RACCONTO

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