Venerdì una risata ci «curerà» (gratis)
Divagazioni semiserie sulla salute

Una serata a teatro organizzata da Humanitas Gavazzeni. Sul palco del Cineteatro Colognola, via San Sisto 9 a Bergamo, venerdì 2 marzo alle 20.45 arriva «Ticket&Tac», lo show comico sul mondo della salute e della sanità.

Lo spettacolo creato dalle attrici toscane Katia Beni e Anna Meacci a partire da letture, brevi racconti, storie vere, curiosità, statistiche, spunti critici e testimonianze più intime. Senza mai dimenticare che, come dicono le attrici, “la cura e il rispetto della sofferenza umana sono al centro dei fondamentali diritti dell’umanità”.

Lo spettacolo è a ingresso libero previa prenotazione entro giovedì 1 marzo a: [email protected] fino a esaurimento posti. Nella mail va indicato nome, cognome e recapito telefonico.

Ed è proprio questo messaggio di sensibilizzazione, raccontato in chiave comica, ad avvicinare gli spettatori: pazienti e chi in ospedale lavora ogni giorno si ritrovano insieme a teatro per sorridere e riflettere sui reciproci ruoli e percorsi. Il punto di forza? Il tema è proposto attraverso storie in cui ciascuno potrà riconoscere la propria esperienza o quella dei propri cari.

«Il riso – spiegano Katia Beni e Anna Meacci – è uno dei più potenti esorciscmi contro la paura e il dolore. La malattia è una tragedia ma l’uomo si riconosce tale proprio nella voglia di ridere anche della tragedia. Sempre però nel rispetto del dolore».

E così nello spettacolo si alternano momenti spassosi a momenti più riflessivi. Se il pubblico ride di gusto per la raccolta di improbabili richieste ricevute dal Call Center dell’Ospedale Careggi di Firenze («Mi scusi, che numero devo fare per chiamare il 118?»; «Scusi, dovrei prenotare una risonanza magnifica»; «Pronto? Ma lei è una persona normale o un dottore?» – raccolte nel libro “Good bye Kareggi”, di A. Bini e B. Magrini), affronta poi con spirito aperto le parti in cui il ritmo rallenta e gli strafalcioni linguistico-medici lasciano spazio ai temi della malattia o della morte.

«Il più bel riscontro che abbiamo avuto in questi anni di tournée – raccontano le attrici - è quello di alcuni spettatori, malati cronici e loro parenti che, al termine dello show, ci hanno fermate per dirci che lo spettacolo li ha riconciliati con gli aspetti devastanti della malattia».

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