Cardellino, scoiattolo e colombe
Piccoli animali accanto a Gesù

Si apre al Bernareggi la mostra «Dall’oro al cielo»: tra i dettagli curiosi il cardellino, lo scoiattolo e le colombe dipinte da Vivarini, Cavazzi, Cariani.

Dall’oro dei fondi che impreziosiva le tavole dipinte, al cielo e agli sfondi naturalistici che ne presero il posto in polittici e pale d’altare: è soltanto uno dei passaggi narrati dalla mostra che si inaugura venerdì pomeriggio alle 18 al Museo Adriano Bernareggi, che si propone di registrare visivamente quel mutamento di sensibilità culturale e spirituale che tra tardogotico e Rinascimento si rispecchia nel cambiamento delle forme delle opere d’arte. È quel momento, ancora in bilico tra tradizione e innovazione, tra suggestione e commozione, in cui la stampa cambia la trasmissione del sapere e l’arte comincia a rivolgersi, con elaborazioni più complesse, a un fruitore più consapevole.

Ma il fascino di questa mostra, curata da Simone Facchinetti, sta anche nell’aver saputo incastonare in questo racconto complessivo un numero ridotto di opere, che tuttavia sono preziose anche perché ci svelano microstorie, spesso sconosciute: «È il modello espositivo – sottolinea don Giuliano Zanchi, segretario generale della Fondazione Bernareggi - scelto dalla nostra istituzione: mostre di studio e di ricerca, che riuniscono piccoli gioielli, spesso poco conosciuti o poco visibili e che si legano ai temi di cultura, teologia e spiritualità».

Così il grande foglio miniato nella seconda metà del Quattrocento da Jacopo de Balsemo ci riporta al momento dell’esecuzione del canto, quando il libro corale era posto su un alto leggio, non solo perché fosse visibile a tutti i cantori ma anche perché, alla luce di torce e candele, i bagliori emanati dalla foglia d’oro che lo impreziosiva, uniti allo scintillio del metallo delle grandi ancone degli altari, creassero un’atmosfera di grande suggestione.

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