Fiorentina-Atalanta, match analysis. Nerazzurri senza centravanti, ecco perché per gli avversari è tutto più facile

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L’ Atalanta di Gasperini aveva un conto aperto con la Fiorentina di Italiano. Nel corso della stagione gli incroci tra nerazzurri e viola, avevano sempre visto primeggiare la squadra toscana, che aveva approfittato dei momenti “negativi” della squadra bergamasca. Anche nella sfida di domenica al Franchi, l’Atalanta si è ritrovata in una situazione d’emergenza che l’ha vista priva dei suoi terminali offensivi. Ancora una volta e con la netta complicità di arbitro e Var, l’Atalanta ha ceduto il passo alla squadra di Italiano. I nerazzurri sono stati decisamente meno brillanti del solito, in una gara dove si è assolutamente avvertita la mancanza di Zapata.

 

Gasperini ha deciso di affidarsi a Koopmeiners in qualità di trequartista/centravanti. Ai suoi fianchi il tecnico di Grugliasco ha schierato Boga (sinistra) e Malinovskyi (destra). Per il resto, formazione iper collaudata. Italiano ha schierato la viola con un 4-3-3 offensivo. Al centro dell’attacco si è posizionato il polacco Piatek. Ai suoi lati, il promettente Sottil (destra) ed il rapidissimo Gozalez a (sinistra).

L’Atalanta si è dunque schierata senza punti di riferimento sul centro dell’attacco, e la cosa si è avvertita in modo maggiore rispetto alle altre gare. La Fiorentina ha iniziato la gara alzando il proprio baricentro e ha mantenuto una pressione continua sulla costruzione bassa dell’Atalanta. Come nella gara di Coppa Italia giocata a Bergamo, Italiano ha cercato di “imbottigliare” l’Atalanta nella sua trequarti difensiva, grazie a una pressione alta abbastanza esasperata, sapendo che la squadra di Gasperini non aveva un riferimento offensivo in grado di catturare i lanci lunghi provenienti dalla difesa.

Dopo dieci minuti di gara, il possesso palla della squadra di Italiano è stato abbastanza netto (58%), ma ha prodotto un solo tiro (fuori) verso la porta di Musso. Per l’Atalanta pochi possessi articolati (per via della pressione della Fiorentina) con una bassa precisione nei passaggi (74%).

Sulle fonti di gioco della squadra di Italiano, Gasperini ha piazzato i suoi mastini. Koopmeiners su Torreira, de Roon e Freuler su Castrovilli e Bonaventura.

Per una buona mezzora di gioco, l’organizzazione di Italiano ha avuto la meglio su quella di Gasperini, che ha chiesto ai suoi di utilizzare con più assiduità il lancio lungo. Non una scelta premiante, perché Koopmeiners non ha vinto nessuno dei tre duelli in cui è stato coinvolto. Anche l’ivoriano Boga nella prima mezz’ora di gioco non è stato convincente. Jeremie ha collezionato 5 palle perse, tra controlli mancati e possessi persi su contatti piuttosto “leggeri” degli avversari.

Nonostante queste difficoltà, l’Atalanta dopo la prima mezze’ora si è fatta più presente nella metà campo della Fiorentina. Nulla di trascendentale, ma un paio di buone percussioni in verticale, dove si sono sfruttati gli esterni, hanno finito per fruttare un paio di conclusioni verso la porta di Dragowski.

Il finale di primo tempo, particolarmente nervoso, ha poi visto gli uomini di Gasperini rimediare una serie di cartellini gialli in sequenza che hanno colpito Malinovskyi prima e Demiral poi, che andando ad aggiungersi a quello rimediato da Djimsiti al tredicesimo minuto di gioco, priveranno l’Atalanta di due dei suoi difensori centrali nella sfida del prossimo weekend contro la Sampdoria.

 

Al termine di un primo tempo decisamente brutto dei nerazzurri, la squadra di Gasperini ha fatto registrare solo tre tiri verso la porta dei viola (1 in porta) per soli 0.33 xG. In una partita difficile, l’occasione più grossa è capitata sui piedi di Koopmeiners (xG 0.26) al minuto 33, che si è presentato da solo davanti a Dragowski, ma gli ha tirato addosso. Il possesso palla si è fermato ad un modesto 39% (solo 184 passaggi effettuati di cui 148 completati), che meglio di altri dati, descrive le difficoltà riscontrate in fase di costruzione e sviluppo da parte degli uomini di Gasperini.

 

Per la squadra di Italiano, tanto possesso ma pochissime finalizzazioni. Anche per la Fiorentina solo 3 tiri, di cui 2 finiti nello specchio della porta di Musso, per soli 0.19 xG creati.

Al rientro in campo, Atalanta e Fiorentina si sono ripresentate con gli stessi ventidue uomini che avevano concluso la prima frazione di gioco. A differenza dell’inizio di gara, i primi minuti del secondo tempo sono stati più equilibrati e senza un vero “padrone”, ma proprio quando l’Atalanta sembrava aver ristabilito gli equilibri almeno per quanto riguardava il possesso palla, la Fiorentina è passata in vantaggio a seguito di un contropiede finalizzato da Piatek (xG 0.43) e sulla quale Musso si è dimostrato (ancora una volta) poco reattivo.

Dopo la rete dello svantaggio, Gasperini ha rivoluzionato la squadra. Ha tolto dal terreno di gioco Djimsiti, Freuler e Zappacosta, ed ha inserito Pasalic, Pessina e Pezzella, ridisegnando l’Atalanta con il 4-2-3-1. Il croato Pasalic ha fatto da riferimento centrale.

I nerazzurri “avrebbero” pareggiato (in modo assolutamente regolare) qualche minuto dopo con Malinovskyi, ma arbitro e Var hanno incredibilmente annullato per una posizione di offside assolutamente passivo ed ininfluente di Hateboer.

Qualche istante dopo, Gasperini è stato espulso per proteste (in questa occasione più che giustificate) e la partita dei nerazzurri si è involuta per un nervosismo che è parso evidente ed ha agevolato la gara dei viola. La Fiorentina ha cominciato a spezzettare ritmi di gioco con una serie abbastanza evidente di perdite di tempo, e la gara non ha più prodotto temi tattici interessanti su cui riflettere. L’Atalanta ha caricato a testa bassa ma con scarsissimo costrutto.

Gli innesti di Scalvini (per un nervosissimo Toloi) e di Mihaila per un Boga che non è mai entrato in partita, hanno finito per togliere ulteriore lucidità agli sviluppi dei nerazzurri. Negli ultimi venti minuti di gara (dopo il gol annullato), la Fiorentina si è limitata quindi a controllare e non ha rischiato più nulla.

 

Per i nerazzurri è arrivato il primo (immeritato) stop in trasferta. Immeritato non tanto per la qualità del gioco prodotto, ma per l’episodio del gol annullato, che ha finito per condizionare pesantemente l’andamento della gara.

Il tabellino del post partita racconta di una gara poco spettacolare (7 tiri a 6 per l’Atalanta), e di 0.71 xG creati per i viola, contro i soli 0.40 xG mesi assieme dalla squadra di Gasperini.

Dalla partita del Franchi possiamo però trarre alcuni spunti di riflessione. Non sappiamo se l’Atalanta deciderà di intervenire sul mercato per assicurarsi le prestazioni di un attaccante svincolato, come non sappiamo quale impatto potrebbe avere tale giocatore sul futuro del campionato nerazzurro. A noi spetta rilevare che Gasperini sta provando con i diversi giocatori che ha a disposizione a sopperire alla pesantissima assenza di Duvan (e Muriel), ma i risultati non sono stati fin qui incoraggianti. L’assenza è pesantissima e rischia di compromettere quanto sin qui fatto di buono. La mancanza di Zapata si sente tantissimo in fase di finalizzazione, ma è altrettanto pesante in fase di sviluppo e nella capacità che ha l’attaccate colombiano di mettere pressione sui centrali della difesa avversaria. La situazione in classifica si è ora nettamente complicata, e all’Atalanta servirebbe rimettersi a correre come ha fatto nella prima parte della stagione, ma le emergenze (contro la Sampdoria mancherà anche mezza difesa) sembrano sommarsi se non accavallarsi.