La mia odissea quotidiana con i disabili
Tra scale, bagni e porte pesanti da aprire

Lo sfogo di chi deve convivere ogni giorno con le difficoltà di spazi inadeguati o non adatti.

Un’odissea purtroppo quasi quotidiana, quella di chi si ritrova ogni giorno con le tante (a volte troppe) barriere architettoniche della città e di qualche suo locale. Qualcuno anche di prestigio. «Vi scrivo perché da quando n sono portatrice di ossigeno me ne capitano di tutti i colori. Pochi giorni fa siamo andati in gita con anziani e disabili del Centro anziani. Hanno deciso di portarci a mangiare la cioccolata in un importante locale».

«Alcuni di noi hanno dovuto entrare dalla porta laterale, e qui non è niente... Ma in parecchi dovevano andare in bagno, ra cui persone con sedia a rotelle». Solo che l’operazione è risultata impossibile: «Non hanno potuto andarci perché c’erano dei gradini, e anche per chi è riuscito è stato comunque faticoso. Sembra impossibile che posti ricercati non abbiano né entrate per disabili né bagno adatto. Sono solo due anni che porto ossigeno con “bombolino” ma va sempre peggio: molte volte non si riesce neppure ad entrare nei negozi a causa delle porte troppo pesanti da aprire».

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