In ospedale l’ultimo saluto a Bara
Giovedì il rimpatrio in Senegal

Al «Papa Giovanni» l’ultimo saluto degli amici. Poi il trasporto del feretro del ventenne in Senegal. Il legale del principale indagato sentirà i due testimoni.

Mercoledì 2 agosto sarà allestita alla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo la camera ardente per consentire agli amici e ai familiari di dare l’ultimo saluto al ventenne Mamadoulamine Bara Thiam, morto l’altro sabato notte cadendo in un dirupo di oltre 15 metri a Ubiale. In giornata è in programma anche un breve rito islamico. Giovedì, il feretro verrà imbarcato su un volo della Turkish Airlines e riportato in Senegal, dove si terranno i funerali tra Dakar, dov’è in programma il rito religioso, e la città santa islamica Touba, dove il feretro di Bara verrà seppellito al termine di una notte di preghiere. Saranno presenti i genitori del ventenne.

Sul fronte delle indagini, viste le testimonianze tra loro discordanti su quanto avvenuto la sera di sabato 22 luglio, continuano gli accertamenti dei carabinieri, della procura e della difesa degli indagati. In particolare del legale del cinquantaquattrenne di Ubiale accusato di omicidio preterintenzionale (agli altri due indagati dal pm Fabio Pelosi è contestato il solo concorso): l’avvocato Eugenio Sarai sentirà mercoledì i due testimoni – già interrogati dai carabinieri – che confermerebbero la versione del suo assistito, ovvero che quest’ultimo non avrebbe rincorso Bara fino al punto in cui, lungo la provinciale 23, ha scavalcato il guardrail ed è caduto di sotto, ma si sarebbe invece fermato prima.

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