Covid, l’Istituto superiore di sanità:
490 nuovi focolai, età media cala a 29 anni

Coronavirus in Italia, il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute per la settimana dal 17 al 23 agosto. «Continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure: igiene individuale, mascherine e distanziamento fisico».

In Italia sono 1374 i focolai attivi di cui 490 nuovi, entrambi in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi). «Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti. I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l’attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova». Questo quanto emerge dal monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute per la settimana dal 17 al 23 agosto. Per focolaio, si spiega, è intesa l’individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati.

«L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 29 anni – si legge ancora nel documento – confermando un trend in diminuzione. La circolazione avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità. Si riscontra un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione, con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero, ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici». «La maggior parte dei casi di contagio da Sars Cov-2 continua ad essere contratta sul territorio nazionale – rileva l’Iss –. Risulta importato da Stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio, tuttavia si osserva rispetto alla settimana precedente un aumento di casi importati da altra Regione o provincia (dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente)».

«È fondamentale – l’appello contenuto nel documento dell’Istituto e del ministero – mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico. Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dall’autorità».

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