«Conte estraneo ai fatti: assolvetelo»
Calcioscommesse, parola alle difese

I legali di Antonio Conte hanno parlato per due ore davanti al gup di Cremona nell’udienza preliminare per il caso Calcioscommesse.

Dopo le richieste del pm Di Martino nell’udienza preliminare sul Calcioscommesse è il turno degli avvocati Francesco Arata e Leonardo Cammarata, che assistono Antonio Conte, commissario tecnico della Nazionale accusato di frode sportiva in relazione alla presunta combine di AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio 2011, ultima partita di campionato di serie B, per aver dato il suo «benestare».

Nella mattinata dell’11 aprile i legali hanno parlato per circa due ore davanti al gup di Cremona, chiedendo l’assoluzione di Conte, per il quale invece il pm aveva chiesto la condanna a sei mesi e 8 mila euro con pena sospesa: gli avvocati hanno ribadito la «totale estraneità alla vicenda», a loro dire «ampiamente dimostrata», e contestato sull’episodio in questione l’attendibilità di Filippo Carobbio, una delle «gole profonde» dell’inchiesta. In aula anche l’avvocato Francesco Aversano, difensore di Angelo Alessio, il vice di Conte, che ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito (il pm aveva chiesto 4 mesi) evidenziando la sua estraneità alla vicenda, per la quale «ha sofferto molto»

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