Con la paga i rimborsi Irpef
Ai contribuenti venti miliardi

Con lo stipendio di agosto e le pensioni di settembre arrivano i rimborsi. Italiani più accorti: crediti fiscali, più 26% in cinque anni. E l’importo medio restituito è salito da 850 a 940 euro.

I contribuenti italiani sono diventati più attenti e stanno ormai imparando a cogliere tutte le opportunità per alleggerire il peso del fisco: tanto che negli ultimi anni i rimborsi Irpef sono cresciuti costantemente fino a sfiorare quest’anno i 20 miliardi di euro. A tanto infatti, per l’esattezza 19 miliardi 604.410 euro, ammonta complessivamente la cifra che con gli stipendi di fine agosto e le pensioni del primo settembre gli italiani finiranno di incassare per i redditi del 2016.

I contribuenti che hanno chiuso la dichiarazione in credito sfiorano i 21 milioni, poco più della metà del totale (40,2 milioni), in costante crescita negli ultimi anni. L’importo medio restituito si aggira sui 950 euro a persona, anch’esso in aumento.

Secondo una ricerca sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche di «Uhy Italy», che ha elaborato dati del ministero dell’Economia, negli ultimi cinque anni c’è stata una vera e propria escalation dei crediti fiscali Irpef, passati dai 15,5 miliardi di euro per il 2011 ai 19,6 del 2015 (+26%), fino ai 20 miliardi stimati per il 2016. In totale, nel quinquennio 2011-2015, i contribuenti hanno recuperato oltre 90 miliardi di imposte pagate in eccesso.

L’importo medio restituito dal fisco è salito da 850 euro del 2011 a 940 del 2015 e la platea dei creditori si è allargata, salendo da 18,2 milioni per il 2011 a 20,8 per il 2015. Nel 2012 i contribuenti in credito hanno superato per la prima volta la metà del totale.

Le somme derivano in gran parte da oneri deducibili (spese mediche, interessi sui mutui per la casa, polizze vita e infortuni, etc.) e dal bonus per la ristrutturazione degli immobili. Il rimborso nella gran parte dei casi transita attraverso il datore di lavoro o l’ente che eroga la pensione.

Il pagamento perciò avviene fra luglio e settembre. «Il notevole peso delle imposte ha spinto i contribuenti diventare molto più scrupolosi. Conservano scontrini e documenti e si informano sulle agevolazioni», osserva Mario Rendina, partner «Uhy Italy», «e una spinta decisiva è venuta dall’immediatezza dei rimborsi rispetto al passato, in cui occorrevano anni per recuperare le tasse pagate in più». I contribuenti che chiudono le dichiarazioni a debito sono invece sono 5,3 milioni, per un importo dovuto di oltre 7 miliardi di euro (1.370 euro a testa).

Il credito fiscale medio più alto spetta ai contribuenti del Trentino-Alto Adige: 1.340 euro a testa in provincia di Bolzano e 1.160 in provincia di Trento. Seguono la Valle d’Aosta (1.070 euro) e la Lombardia (1.060 euro). In coda Sicilia e Basilicata con 760 euro.

Due terzi dei crediti fiscali (quasi 13 miliardi di euro) spettano ai contribuenti con reddito da 12.000 a 50.000 euro lordi annui. Ma le fasce di reddito alte incassano rimborsi medi più alti: dagli oltre 2.000 euro per chi dichiara redditi fra 60.000 e 70.000 euro annui fino al picco di 15.000 euro di credito per i 16.000 cittadini con oltre 300.000 euro di reddito.

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