Commercio carburanti, frode fiscale nel Sebino
Sequestro di beni e denaro per 640 mila euro

Le indagini e la scoperta nel Sebino. Un meccanismo evasivo, quello individuato dalle Fiamme Gialle di Sarnico che, oltre a realizzare un’ingente evasione, ha consentito anche al titolare del distributore stradale indagato di praticare prezzi di vendita del carburante decisamente inferiori a quelli dei suoi concorrenti.

I militari del Comando Provinciale di Bergamo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Bergamo fino alla concorrenza di 639.259 euro, nei confronti dell’amministratore di una società titolare di un distributore di carburante operante nell’area del Sebino, accusato di aver frodato l’Iva, attraverso l’utilizzo di fatture false.

Il provvedimento è stato emesso dall’Autorità giudiziaria all’esito di indagini condotte dai finanzieri della Tenenza di Sarnico e coordinate da Antonio Pansa, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Bergamo che hanno portato alla luce una frode fiscale nel commercio di carburante per autotrazione. Un meccanismo evasivo, quello scoperto dalle Fiamme Gialle che, oltre a realizzare un’ingente evasione, ha consentito anche al titolare del distributore stradale indagato di praticare prezzi di vendita del carburante decisamente inferiori a quelli dei suoi concorrenti.

Un sistema basato sullo schema della cosiddetta frode carosello che prevede l’acquisto del prodotto da Paesi Comunitari, in regime di non imponibilità Iva e che, attraverso l’interposizione di società fittizie ed un giro di false fatturazioni, consente all’azienda italiana acquirente finale di acquistare il prodotto a prezzi inferiori e di detrarre indebitamente l’Iva. L’attività investigativa, condotta dai finanzieri di Sarnico attraverso verifiche documentali, pedinamenti, appostamenti e indagini bancarie ha permesso di risalire ad una società con sede in Brescia, risultata esistente solo sulla carta, priva di struttura, che ha omesso sistematicamente il versamento di imposte e intestata a un prestanome, ma gestita di fatto da due soggetti di origine campana. Una società creata con il solo fine di interporsi tra l’effettivo fornitore del prodotto petrolifero, nel caso di specie proveniente dalla Bulgaria e il distributore stradale beneficiario della frode.

Gli acquisti di carburante, riferiti all’anno 2017, sono stati quantificati in euro 3.544.985, sui quali è stata contestata un’Iva indebitamente detratta pari ad euro 639.259. Nei confronti del beneficiario dell’evasione la Procura della Repubblica di Bergamo ha richiesto ed ottenuto dal gip un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per un importo pari a quello delle imposte evase, in forza del quale i militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato disponibilità finanziarie per oltre 414mila euro, quale saldo di conti correnti, titoli e quote di fondi d’investimento e alcuni immobili valutati complessivamente circa 225mila euro. Il Tribunale di Brescia ha rigettato il ricorso presentato dai legali dell’indagato, confermando il sequestro effettuato dalle Fiamme Gialle di Sarnico.

Sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria l’amministratore della società operante nel settore del commercio di carburanti per autotrazione, titolare del distributore, un 44enne bergamasco per aver utilizzato false fatture finalizzate ad evadere l’Iva e altri 3 soggetti tutti di origine campana, uno in qualità di amministratore di diritto e due quali amministratori di fatto di una società con sede in Brescia, per aver emesso fatture relative ad operazioni inesistenti, consentendo così la realizzazione della frode Iva svelata. L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo e condotta dalla Tenenza di Sarnico conferma l’impegno del Corpo rivolto a contrastare i fenomeni fraudolenti di evasione, come le frodi IVA, attraverso l’aggressione dei patrimoni illeciti e che costituiscono priorità operative per la Guardia di Finanza, quale polizia economico–finanziaria, al fine di garantire il recupero delle imposte sottratte a tassazione e tutelare le imprese che operano nel pieno rispetto della legalità.

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