Bresaola e gnocchi regali di cortesia?
Caso Motorizzazione, «è corruzione»

Tra le altre cose, la donna è accusata di aver ricevuto una bresaola, vassoi di gnocchi, un’affettatrice di seconda mano.

«Sistematico mercimonio della propria funzione pubblica, per il cui esercizio riceveva abitualmente dazioni, che anche per la loro serialità non sono riconducibili a regali di cortesia». Lo scrive il tribunale di Bergamo nelle motivazioni della sentenza con cui a luglio ha condannato la funzionaria della Motorizzazione civile di Bergamo Santina Mamone, nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta che il pm Fabrizio Gaverini ha condotto insieme alla polizia stradale di Bergamo su una ventina di episodi fra il 2016 e il 2017 in cui tre esaminatori – fra cui Mamone – avrebbero facilitato gli esami degli allievi delle autoscuole disponibili a corrispondere regalìe.

Mamone, cui erano imputati 7 episodi di corruzione (per alcuni è stata assolta), ha rimediato due anni e 8 mesi. Tra le altre cose, la donna è accusata di aver ricevuto una bresaola, vassoi di gnocchi, un’affettatrice di seconda mano. Doni che non avrebbero le caratteristiche, osservano i giudici citando la Cassazione, per rientrare tra quelli che un dipendente pubblico può accettare. Perché questi ultimi devono essere «non solo di modico valore, ma anche d’uso» e «debbono essere effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia».

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