Bossetti, parla la donna di Ambivere
«Ho sentito un grido e visto il furgone»

Trentaquattresima udienza venerdì mattina 18 al processo contro Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. È ufficialmente cominciata la carrellata di testimoni a discarico, citati dalla difesa dell’imputato.

Tra i testimoni della mattina spicca Cinzia Fumagalli, di Ambivere: 50 anni, la donna il 26 novembre del 2010, qualche minuto prima delle 19, stava portando fuori l’immondizia. «Ho sentito un grido strozzato e ho visto passare un furgone chiaro passare a gran velocità» ha detto alla difesa. La donna ha raccontato di non aver visto la cabina, ma solo la parte posteriore del furgone che era chiuso: «Mi è passato a distanza di 10-12 metri, non ho visto la direzione, andava a tutta velocità - e ha aggiunto -. Non ho parlato di questa cosa se non a mio marito e agli inquirenti, ma solo il 1° dicembre quando si parlava delle ricerche di Yara anche nella nostra zona». Ricordi molto nitidi e una spiegazione molto dettagliata: «Ho sentito un grido di una persona giovane, non so dire se maschio o femmina, era un grido mozzato a metà».

Nella scorsa udienza hanno deposto, fra gli altri, l’archeologo forense Dominic Salsarola, che era stato interpellato il 25 febbraio 2011 per un sopralluogo al cantiere di Mapello: si ipotizzava di demolire alcuni manufatti per cercare il corpo di Yara o tracce del suo passaggio, ma l’intervento non fu poi necessario perché il corpo della ragazzina venne trovato da tutt’altra parte, il giorno successivo, nel campo di via Bedeschi a Chignolo d’Isola. La pista del cantiere era ormai definitivamente tramontata.

Mercoledì aveva testimoniato anche Giovanni Terzi, il tecnico informatico che si occupava della riparazione e dell’assistenza ai computer di casa Bossetti: l’uomo ha assicurato di aver utilizzato lui il software di pulitura dei dati, di cui è stata trovata traccia d’esecuzione nelle memorie dei pc analizzati dagli inquirenti.

Ora dovrebbero testimoniare due residenti di via Rampinelli, a Brembate Sopra, padre e figlia: la sera del 26 novembre 2010, all’orario in cui Yara scomparve, stavano cambiano una gomma alla loro automobile, proprio lungo la strada che la tredicenne avrebbe dovuto percorrere a piedi per rincasare.

La difesa ha citato anche Walter Brembilla, il custode del centro sportivo di Brembate Sopra. Potrebbero essere sentiti anche alcuni testi che la difesa ha detto di aver citato già per la scorsa udienza, ma che non si sono presentati. Citato anche Antonio Coppola, un produttore di tessuti per interni di autoveicoli, montati anche sui mezzi Iveco come quello di Bossetti.

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