Autobus pieni e ritardi nelle valli
Ancora in affanno il trasporto scolastico

Molte segnalazioni di problemi dalle valli. I genitori: il modello di entrata non ha funzionato. Tpl: con gli orari definitivi si aggiusterà il servizio.

Bus pieni, coincidenze perse, ritardi e mancanza di corse. La scuola è appena iniziata, ma il servizio di trasporto pubblico di Bergamo e provincia ha già i suoi problemi da risolvere. Una situazione problematica prevedibile, certo, visto che alcuni di questi problemi erano già presenti (e lamentati) anche in passato, ma che si è fatta sicuramente ancora più complicata a causa delle normative anti-coronavirus (che sono assolutamente necessarie visto la pandemia in atto) e delle decisioni non univoche prese dalle scuole riguardo gli orari di ingresso degli studenti.

«Purtroppo – dichiara Marilisa Zappella, presidente del CoorCoGe Bergamo (Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni dei Genitori delle Scuole Secondarie di Secondo grado della Provincia di Bergamo) – non ha funzionato che tutte le scuole scegliessero il modello definito al tavolo con la Prefettura: due entrate dalle 8 alle 10, con una percentuale di didattica a distanza, in modo da riuscire ad avere meno pressione sui trasporti. Ma, come detto, non tutte le scuole l’hanno fatto, per diversi motivi: vuoi per diluire ancora di più le entrate, vuoi per la preferenza dopo un periodo di didattica a distanza di avere gli studenti in presenza. Motivazioni valide, certo, ma che per i trasporti, complice l’orario non ancora definitivo, hanno comportato difficoltà».

Difficoltà che spingono quotidianamente gli utenti del servizio di trasporto pubblico a inviare segnalazioni all’Agenzia per il Trasporto pubblico locale del Bacino di Bergamo (Tpl Bergamo), alle aziende stesse che forniscono il servizio e anche alla nostra redazione.

Alcuni, ad esempio, lamentano che «la Sab – si legge in una segnalazione inviataci –, nonostante abbia fatto pagare 600 euro di abbonamento, ha deciso di non far passare degli autobus promessi dagli orari scolastici già dai primi di settembre (dall’inizio della scuola). Come la Albino stazione Sab-Casnigo delle 15,20 o la Albino stazione Sab-Gazzaniga stazione delle 15,05». Altri segnalano che, nonostante abbonamenti onerosi e accordi presi tra scuole e aziende dei trasporti, mancano le coincidenze tra le linee e chiedono che vengano istituite «per non vanificare un investimento oneroso»; altri ancora sottolineano come «i bus siano pieni già dopo due fermate».

Quello che è cambiato rispetto agli anni precedenti, però, è la modalità di presa in carico dei problemi da parte dei fornitori del servizio e il tentativo di risolverli nel più breve tempo possibile.

«Le segnalazioni che stiamo ricevendo – dichiara Emilio Grassi, direttore Tpl Bergamo – sono di tre tipi: di disservizi, come bus in ritardo o coincidenze saltate, che vanno quindi analizzate caso per caso; di mancanza di corse, e bisogna quindi capire come riorganizzare l’orario del servizio; e di affollamento su determinate corse, che potrebbe derivare da orari provvisori delle scuole e che, quindi, per risolvere dobbiamo attendere che queste siano a pieno regime. Riceviamo segnalazioni ogni giorno da inizio scuola e quello che facciamo è contattare per ognuna la ditta responsabile del servizio per vedere di risolvere il problema. Alcuni problemi, però, sono risolvibili subito, per altri, invece, serve più tempo perché magari c’è da mettere mano all’orario. In ogni caso stiamo lavorando per risolvere i problemi e quando arriveranno gli orari scolastici definitivi sicuramente metteremo mano al servizio per cercare di metterlo a posto».

Un tentativo, quello di risolvere le criticità del traporto, riconosciuto anche dal CoorCoGe Bergamo.

«Rispetto al passato – conclude Zappella –, noto che le aziende rispondono puntualmente alle segnalazioni, danno una motivazione e cercano di aggiustare subito quello che possono. L’impegno c’è da parte di tutti ed è quello di cercare di trovare soluzioni. Certo, abbiamo di fronte ancora un periodo di orario provvisorio, quindi servirebbero più mezzi e più risorse che in questo momento non ci sono. Probabilmente anche le scuole stanno contattando la Tpl per aggiustare il tiro. C’è ancora tanto lavoro da fare. Serve essere una squadra e magari adottare gli ingressi dalle 8 alle 10 e fare un po’ di didattica a distanza, come si era ipotizzato».

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