Allarme ozono nell’aria
Mai così alto in 12 anni

I livelli sono stati superati per 20 giorni. A fine giugno si è registrato il valore peggiore dell’anno. Ecco tutti i consigli (e la dieta) per le persone a rischio.

Finchè si resta negli strati alti dell’atmosfera svolge un’importante funzione: è lo schermo in grado di filtrare le radiazioni ultraviolette, potenzialmente cancerogene per la salute umana. Ma quando si diffonde vicino al suolo diviene dannoso, al pari di altre sostanze come il Pm10. È l’ozono, l’inquinante che si forma dalla reazione chimica tra alcuni elementi presenti nell’aria e le alte temperature. Proprio per tale ragione tipico dell’estate. E in questi giorni di calura il livello di O3 si sta alzando, raggiungendo i livelli di guardia. Mercoledì, ad esempio, a Calusco era a 198 microgrammi per metro cubo, a Casirate a 175, a Osio Sotto a 206 e in città, in via Meucci, a 224. Valori alti che, nelle prossime settimane, potrebbero essere nuovamente superati. L’esperto sottolinea che il trend è comunque chiaro: «Siamo molto alti rispetto al valore obiettivo, ossia di 25 giorni anno di superamenti che rappresentano lo standard per la normativa protezione della salute».

In caso di valori sono alti, le raccomandazioni sono dirette in prima battuta ai soggetti più sensibili, ossia bambini, persone con malattie respiratorie o con particolare sensibilità all’ozono, ma anche al resto della popolazione. La regola principale, si legge nell’informativa dell’Arpa è quella di limitare l’esposizione e limitare le attività «all’aria aperta» da mezzogiorno alle 16. «Le ore più calde della giornata andrebbero trascorse in ambienti chiusi». Anche l’alimentazione nelle giornate di alti livelli di ozono ha una grande importanza. Una dieta ricca di sostanze antiossidanti può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo all’ozono ed è quindi consigliato assumere cibi ricchi di vitamina C (pomodori, peperoni, patate, cavoli, broccoli, verdure a foglia verde, agrumi, fragole, meloni) di vitamina E (uova, asparagi, avocado, noci, mandorle, germe di grano, olio di oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, olio di fegato di merluzzo) e di selenio (pollo, fegato, tonno, molluschi, pomodori, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, cereali integrali, lievito di birra, germe di grano).

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