Legambiente boccia i conti Brebemi
«Un fallimento, il governo intervenga»
Pesante attacco dell’associazione ambientalista alla società che gestisce l’autostrada della Bassa.
«Nel 2014 Brebemi aveva chiuso con una perdita di 35,4 milioni, nel 2015 le perdite erano raddoppiate, salendo a 69 milioni di euro. Nell’esercizio del 2017 le perdite ammontano a 49 milioni di euro ma va chiarito che la società ha introitato la prima trances di 40 milioni di aiuto pubblico dalla regione Lombardia. Senza questo aiuto il disavanzo ammonterebbe a 89 milioni di euro cioè 20 milioni in più rispetto allo scorso anno». Legambiente Lombardia, per voce del suo responsabile Trasporti, Dario Balotta, boccia senza appello i conti della società che gestisce l’autostrada che attraversa la Bassa.
«Dal bilancio emerge che: il deficit è uguale agli introiti, questo significa che Brebemi spende il doppio di quello che incassa. Neppure Alitalia fa peggio e così si evidenzia che è fallito il Project Financing. Per qualsiasi altra impresa sarebbe già stata avviata la procedura fallimentare; il debito complessivo cresce, adesso è a quota 140 milioni e cresce ogni anno rendendo impossibile ripagarlo; la convenzione Cal -Brebemi impone requisiti di solidità patrimoniale che non sono evidentemente rispettati, e che se non rispettati potrebbero portare a sanzioni fino alla revoca della concessione. Ma tace il vigilante Cal (Concessioni Autostradali Lombarde). Del resto le stime aziendali avevano annunciato di 60 mila veicoli in circolazione ogni giorno, mentre non si è andati nel 2016 oltre i 15 mila veicoli/giorno» attacca Balotta.
«Con le tariffe (doppie rispetto alla media nazionale) e l’aumento delle tariffe del 7,88% da inizio anno, le potenzialità di crescita del traffico sono esaurite. Il traffico copre solo il 25% degli introiti previsti dal Piano economico finanziario andando avanti cosi si bruciano inutilmente gli aiuti pubblici e si tiene una infrastruttura colpevolmente vuota. Il Governo dovrebbe intervenire per valutare le condizioni del ritiro della concessione e fermare l’inutile collegamento A35-A4 (Ospitaletto-Castegnato) non previsto dalla concessione originaria che costa 50 milioni di euro e distrugge altri 60 ettari di terreno agricolo inutilmente» conclude Legambiente.
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