L'Eurocamera porta al 42,5% la quota target di rinnovabili a livello Ue

STRASBURGO - Il Parlamento europeo approva l'innalzamento della soglia di quote vincolanti di rinnovabili nel consumo finale di energia dell'Ue, entro il 2030, al 42,5%, contro il 32% attuale. L'approvazione finale è arrivata in Plenaria con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni. Il via libera riguarda una serie di misure per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili, in linea con il Green Deal e con RePowerEu e un aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili (Red III), già concordato tra i deputati e il Consiglio.

La normativa prevede inoltre lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l'adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette zone di riferimento per le energie rinnovabili. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi.

Stando al testo licenziato dall'Aula, nel settore dei trasporti, la diffusione delle rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l'idrogeno.

Gli eurodeputati chiedono inoltre agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Le nuove misure infine sostengono il settore delle biomasse, ma garantendo che l'Ue non sovvenzioni tecnologie non sostenibili.

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