Quando il Sentierone era... un sentierino
Sotto gli alberi c’è una storia di 400 anni

Da Storylab arriva una cartolina del passato: protagonista il Sentierone, luogo tra i più conosciuti e amati di Bergamo bassa. Lo scatto ci mostra il suo aspetto nei primissimi anni del Novecento, ma la storia comincia molto prima, quando la fotografia non era stata ancora inventata: 400 anni fa. All’inizio era solo un «sentierino» che attraversava il grande prato di Sant’Alessandro nel cuore della città, dove ogni anno si teneva una Fiera conosciuta in tutta Italia. Ecco come è diventato il Sentierone che conosciamo oggi.

Ad accompagnarci nel nostro viaggio nel tempo, oltre al prezioso archivio fotografico di Storylab, stavolta ci sono anche le informazioni storiche raccolte da «Il Sentierino», il progetto-percorso di comunicazione urbana che porta alla scoperta del centro cittadino con i personaggi che in mille anni hanno trasformato l’antico prato della Fiera nel Centro piacentiniano della Bergamo moderna. Cardine dello sviluppo di quest’area è, appunto, il Sentierone, che in questa cartolina di inizio Novecento ci appare con la vecchia Fiera (area che di lì a poco verrà demolita per la costruzione del nuovo Centro piacentiniano), i tavolini dei caffè, la chiesa di San Bartolomeo sullo sfondo e le due inconfondibili file di alberi che ancora oggi caratterizzano il percorso.

Sono proprio quelle piante a fornirci la traccia del primo «sentierino» che nel Seicento partiva dalla chiesa di San Bartolomeo e arrivava fino al convento di Santa Lucia (oggi Palazzo Frizzoni, sede del Comune). Il percorso attraversava il prato di Sant’Alessandro, grande spazio vuoto che si estendeva tra i borghi di San Leonardo (sulla via per Milano) e Sant’Antonio (sulla via per Venezia) e che ospitava ogni anno una delle più importanti fiere-mercato d’Italia. Con l’idea di delimitare stabilmente l’area della Fiera – che fino ad allora veniva allestita in strutture di legno provvisorie nel prato, senza edifici né strade – a inizio Seicento il podestà veneto Niccolò Gussoni fece disporre le Colonne di Prato (le vediamo oggi all’ingresso di via XX Settembre) e fece tracciare e lastricare il «sentierino» che attraversava il prato, con due file di alberi ai lati. Nasceva così quello che oggi conosciamo come il Sentierone e che possiamo ammirare qui di seguito nello scatto a colori del nostro Beppe Bedolis, confrontato con la cartolina in bianco e nero di Storylab.

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