Sorpresa, Lo Bianco all’Olimpiade
Convocata in extremis da Bonitta

Si tinge ancora di azzurro il futuro di Eleonora Lo Bianco. L’alzatrice della Foppapedretti, infatti è stata richiamata in Nazionale dal commissario tecnico Marco Bonitta e lei, dopo qualche attimo di legittima titubanza, ha deciso di accettare e quindi, dal 5 luglio, sarà in ritiro a Cavalese per preparare le ormai prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro.

La chiamata di Marco Bonitta è arrivata proprio il giorno seguente all’infortunio della giovane Alessia Orro, infortunio che poi, secondo le note ufficiali, dovrebbe essere rientrato. Quindi, o Bonitta non si fida di un completo recupero della Orro, oppure l’infortunio dell’azzurrina è più serio del previsto, o come terza ipotesi, all’arrivo in azzurro di Lo Bianco, corrisponderebbe il sacrificio della bergamasca Ofelia Malinov, a cui è stata affidata la regia della nazionale in queste ultime gare.

La scelta di Lo Bianco può destare però anche qualche perplessità, perché tornare in Nazionale a 36 anni e dover recuperare rispetto alle altre azzurre, che già sono ritiro da diverse settimane, potrebbe richiedere un enorme sacrificio da parte della regista e questo sovraccarico di lavoro potrebbe poi pesare sulla parte iniziale del campionato della Foppapedretti. Tutti infatti ricordano che se Leo Lo Bianco è reduce da un’ultima grandissima stagione, è anche perché la regista, nell’ultimo anno, non è stata gravata da impegni extracampionato, quindi è stato possibile dosare e programmare lavoro e tempi di riposo.

La palleggiatrice però non ha saputo resistere (e in qualche modo, data l’importanza della manifestazione, la si può anche capire) alla tentazione di partecipare alla sua quinta Olimpiade.«Quando Bonitta mi ha chiamato e mi ha chiesto di tornare in azzurro, sono stata molto felice - ammette Lo Bianco, alzatrice che vanta 544 presenze con la Nazionale - perché le mie precedenti rinunce erano state dettate da motivazioni personali, con particolare riguardo alle condizioni fisiche. Sono state decisioni sofferte da prendere, perché dovevo rinunciare ad indossare una maglia per me bellissima e importante. Quando poi ho considerato che avrei avuto la possibilità di giocare la quinta Olimpiade e di chiudere la mia carriera in Nazionale proprio ai Giochi ho pensato che si trattasse di una proposta irrinunciabile».

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