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Mercoledì 27 Aprile 2016
Paletta: «Sono in prestito, torno al Milan
Se non resterò li, Bergamo prima scelta»
La stagione dell’Atalanta è ormai sul viale del tramonto, mentre quella di Gabriel Paletta è in pratica finita con tre giornate d’anticipo. Il responso degli esami di giornata non lascia repliche: piccola lesione all’inserzione prossimale dell’adduttore lungo della coscia destra, e l’ex milanista sarà così out per 20 giorni e per lui la stagione è finita.
«Mi dispiace perché mi ero già fatto male a gennaio e sono stato costretto a stare fuori -ha affermato il difensore nerazzurro all’Atalanta Store -: speravo di finire al meglio la stagione e invece mi è successo questo infortunio, ci sono comunque giocatori all’altezza e in grado di portarci gli ultimi punti. Potevamo fare meglio, siamo stati tanto tempo senza vincere, a livello personale mi è dispiaciuto per gli infortuni e questa è la cosa negativa della stagione».
A questo punto le domande degli addetti ai lavori e la curiosità dei tifosi viene spontanea: rivedremo ancora Paletta a Bergamo? Quante chance ci sono che vesta nuovamente la maglia dell’Atalanta? «La possibilità di rimanere penso che ci sia, non dipende solo da me: questo è un prestito secco e devo tornare al Milan, poi può succedere di tutto e magari se ne riparlerà di nuovo prima della fine del mercato prossimo. Se non dovessi rimanere al Milan l’Atalanta sarà la mia prima scelta, ma tutto dipende da cosa vuole fare il Milan, se vendermi o tenermi: naturalmente mi piacerebbe partire già dal ritiro con la squadra con cui farò la stagione».
L’Atalanta intanto si prepara al prossimo difficilissimo match in programma nella serata di lunedì 2 maggio al San Paolo di Napoli. «Non abbiamo fatto tutti quei calcoli che avete fatto voi: sappiamo che restano tre partite e vogliamo fare più punti possibili, visto che la matematica ancora non è stata centrata del tutto. A Napoli ci aspetta una partita difficile, un campo infuocato, dove i tifosi si fanno sentire: i miei compagni dovranno essere bravi a fare una partita intelligente».
Simone Masper
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