Europei, l’Italia c’è: si va agli ottavi
Segna Eder: 1-0 per gli azzurri

Alle 15 gli azzurri di Conte in campo per il secondo match degli Europei di Francia.

Leggera supremazia svedese, ma nessuna grossa occasione da rete su entrambi i fronti. Il primo tempo di Italia-Svezia, secondo match degli Europei degli Azzurri in quel di Tolosa è abbastanza deludente, soprattutto sul versante degli uomini di Conte, apparsi in netta regressione rispetto al primo match vittorioso con il Belgio. Sul versante scandinavo, la Svezia si conferma sempre più Ibra-dipendente, ma a parte un paio di calci d’angolo e qualche mischia non ha mai seriamente impensierito la porta di Buffon.

Prima l’obiettivo, poi tutti gli altri pensieri. Nella testa di Antonio Conte ci sono solo gli ottavi di finale, non c’è spazio per pensare al turnover, figuriamoci se pensa a possibili incroci, all’opportunità di arrivare primi o secondi nel gruppo e via così. Alle 15 la sua Italia scenderà in campo a Tolosa per affrontare la Svezia di Zlatan Ibrahimovic, reduce dal pareggio con l’Irlanda e costretta a ottenere almeno il minimo risultato per restare in corsa e poi giocarsi tutto nell’ultima giornata della fase a gironi contro il Belgio.

Anche a questo Conte non pensa, quelli di Hamren non sono problemi suoi e non è neanche un suo problema tenere tutti sulla corda per evitare cali di concentrazione. Alessandro Florenzi. Il centrocampista della Roma è l’unica novità nell’11 azzurro che alle 15 scenderà in campo per affrontare la Svezia. Rispetto alla formazione che ha debuttato a Lione battendo il Belgio, fuori Darmian e dentro il jolly giallorosso che agirà da esterno di centrocampo nel 3-5-2 di Conte. Per il resto tutto confermato con Buffon tra i pali, in difesa Barzagli, Bonucci e Chiellini, in mezzo Florenzi, Parolo, De Rossi, Giaccherini e Candreva, in attacco la coppia Pellè-Eder. In casa Svezia Hamren va avanti per la sua strada riproponendo il 4-4-2 con Ekdal a centrocampo e Guidetti al fianco di Zlatan Ibrahimovic.

«Ho a disposizione un gruppo di giocatori molto determinati, gente che vuol fare bene e sono convinto che una singola partita non possa cambiare l’atteggiamento dei miei ragazzi», spiegava ieri il tecnico salentino che ha anche ribadito di avere la massima fiducia nei suoi giocatori («i 23 che sono qui sono i migliori per le mie idee di calcio»), ma allo stesso modo ha ammesso che «non ci saranno molti cambiamenti». Non è una dichiarazione da poco per un allenatore che blinda gli allenamenti come nessun altro, che nasconde il lavoro dei suoi e ancor di più la formazione.

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