Atalanta, marcia indietro con la Roma ma non è il momento di arrendersi

Il commento Ammainare adesso la bandiera sarebbe da pazzi, bisogna andare avanti «da Atalanta» a cominciare dalla sfida con il Leverkusen.

Marcia indietro per l’Atalanta nella capitale? Diciamo sì: lo zero a uno è ben al di sotto del poker rifilato alla Sampdoria. Tuttavia una certificabile considerazione: tra Roma e Samp c’è un divario da mille e una notte. Se si tiene conto di ciò, la sconfitta col minimo scarto sul manto erboso dell’Olimpico non sembra da mani nei capelli. La squadra, del resto, ha retto egregiamente il confronto nella ripresa costringendo gli avversari a far barricate (o giù di lì) da metà campo in su. Evidente, poi, che mutilata nelle punte la squadra di Gasperini soffre eccome in fase di realizzazioni. Inoltre la difesa giallorossa non è confrontabile con quella perforabilissima blucerchiata. Senza il tuttofare Zapata e le giocate choc di Ilicic cosa si può pretendere? Per non parlare dei flash di partita, sempre nella capitale, di Malinoskyi e Muriel le cui apparizioni sono risultate, ahinoi, innominabili. In attese di una situazione quanto meno accettabile cerchiamo di limitare i danni salvaguardando al tempo stesso una classifica che ci vede, comunque, sempre in grado di puntare dritti alla qualificazione-Champions. Ci sono altre undici partite da disputare con 33 punti in palio. Ammainare adesso la bandiera sarebbe da pazzi o, se preferite, sarebbe come dare il via libera alle avversarie che fan gruppo in nostra compagnia. Una resa che non conforme alla mentalità calcistica del Gasp votata puntualmente alla vittoria ad ogni uscita, sia contro antagonisti titolati sia con quelli di minor spessore competitivo. Allora avanti «da Atalanta» a cominciare dalla sfida con il Leverkusen di giovedì 10 marzo negli ottavi di finale della Europa League al Gewiss Stadium. Dopodiché sotto con la sfida della domenica successiva, ancora tra le mura amiche, contro il Genoa.

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