Atalanta sfortunata
ma squadra da applaudire

Partiamo dalla partita con il Bologna, dove tutto ha giocato contro l'Atalanta: dal rigore iniziale fallito da Valdes alla sfortunata, che più di così non si può, autorete di Peluso. Come se non bastasse è accaduto ciò proprio in una sfida determinante ai fini della permanenza in serie A.

Episodi decisivi a parte ci sembra equo attribuire un plauso alla squadra: puntualmente ordinata, aggressiva e in grado di costruire buone giocate anche in inferiorità numerica per l'intera ripresa a causa del rosso affibiato a Pellegrino.

Senza l'«infortunio» dell' ex Albinoleffe staremmo magnificando, a buona ragione, la prova del reparto arretrato. E il quantitativo e a tratti qualitativo lavoro svolto a centrocampo e l' offensività delle punte in grado di confezionare due-tre azioni da gol.

L'esatto contrario, per la cronaca, di quanto offerto dal Bologna visto che Consigli non è mai stato impegnato in parate difficoltose. Ma l'impietosità del calcio ricalca non di raro questo copione: pertanto, con ogni probabilità, saranno gli emiliani a salvarsi proprio ai nostri danni.

Insomma, sempre la partita di domenica rappresenta l'inequivocabile specchio del campionato atalantino cominciato con vicende improponibili e proseguito a intermittenza con un percorso a sua volta non privo di problematiche magari di altro genere.

È pur vero che mancano due giornate alla conclusione del campionato e che l'aritmetica ancora non ci condanna, ma alzi la mano chi accorda a capitan Doni e compagni le minime chanches di evitare la discesa nella categoria inferiore. Anche il calendario, del resto, ci mette la sua, con la trasferta di Napoli e il match casalingo con il Palermo.

Arturo Zambaldo

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