Il robot avatar è cresciuto, sa percepire tatto e calore

Percepire la realtà fisica, come il tatto, il peso degli oggetti e il calore, e muoversi in ambienti distanti centinaia di chilometri: sono alcune delle cose che ha imparato a fare iCub3 nei suoi primi 4 anni, il sofisticato robot avatar realizzato dai ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia. I suoi incredibili progressi sono descritti sulla rivista Science Robotics. La ricerca è stata coordinata da Stefano Dafarra e Daniele Pucci, e ora si lavora per renderlo sempre più autonomo.

"Abbiamo voluto raccogliere in un unico articolo le innovazioni implementate in questi 4 anni su iCub3 e le dimostrazioni fatte anche fuori dei laboratori che ne dimostrano le capacità negli ambienti esterni", ha detto Pucci, a capo del laboratorio Intelligenza Artificiale e Meccanica dell'Iit. Evoluzione del robot umanoide iCub nato nell'Iit oramai 20 anni fa, iCub3 è stato sviluppato in collaborazione con l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e ha dimostrato in questi anni crescenti capacita come avatar, ossia un robot guidato da un operatore umano da remoto.

Il suo debutto era avvenuto nel 2021 alla Biennale di Venezia, quando il robot avatar veniva controllato dalla distanza di 300 chilometri, trasmettendo in tempo reale ogni comando dell'operatore, compresi i movimenti delle palpebre e le espressioni facciali; più recentemente, all'Avatar XPrice a Los Angeles. iCub3 è stato in competizione con altri robot impegnati in un ambiente marziano, completando operazioni come sollevare e manipolare oggetti.

Oggi "iCub3 riesce a trasmettere all'operatore remoto, attraverso delle vibrazioni, anche la sensazione del peso dell'oggetto e sui guanti la ruvidezza della sua superficie, e nei visori informazioni come la reale distanza di un oggetto e a breve anche la sua temperatura", ha aggiunto Dafarra. Caratteristiche che hanno reso iCub3 uno dei più avanzati robot avatar. Da iCub3 sono nate infatti anche numerose applicazioni, come il miglioramento di bracci robotici usati all'interno di alcune fabbriche e acciaierie. "Ma iCub3 non è solo una sorta di 'marionetta': si tratta infatti - ha concluso Pucci- anche di una piattaforma per acquisire dati sul comportamento umano da implementare poi sui futuri robot. iCub3 ci sta permettendo di capire, ad esempio, come e dove rivolgiamo uno sguardo durante una conversazione o come esploriamo uno spazio sconosciuto, tutte informazioni che potremo implementare sui robot per renderli più autonomi, ad esempio per intervenire in luoghi pericolosi senza intervento umano".

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